Techno area non se ne va ma serve una nuova sede

«Techno Area resterà a Gorizia». L’annuncio arriva dal vice presidente della Camera di Commercio Venezia Giulia, Gianluca Madriz, che riaccende l’attenzione sul divorzio tra Area Science Park e Sdag e sull’ipotizzata partenza da Gorizia della succursale dell’area di ricerca di Padriciano. Ma lasciarsi andare all’ottimismo potrebbe comunque dimostrarsi prematuro.
L’addio di Techno Area agli spazi dell’autoporto di Gorizia è cosa certa, resa ufficiale anche dalle comunicazioni che il centro di ricerca ha inoltrato alle start-up e successivamente ai vertici della società che gestisce l’autoporto. Il rapporto tra i due enti è destinato a consumarsi il prossimo 31 dicembre. La soluzione per evitare l’addio al capoluogo del polo tecnologico, come previsto fin dal primo momento, potrebbe essere quella di trovare una sede più “prestigiosa”, accogliente e polifunzionale alle start-up ospitate nel padiglione di Techno Area. Un progetto, a dire al vero, al quale gli enti del territorio, Camera di Commercio e Consorzio per lo sviluppo industriale in primis, stavano lavorando già da diversi anni e che aveva portato alla formulazione di una prima ipotesi: rispolverare gli ambienti dell’ex cotonificio di Piedimonte. Soluzione evidentemente poco gradita dai vertici di Area Science Park, che proprio due settimane fa, confermando l’intenzione di lasciare l’autoporto, avevano ribadito il sogno di sbarcare in una zona più vicina al centro città. «Abbiamo incontrato i rappresentanti di Area Science Park a inizio settimana e siamo stati rassicurati sul fatto che il polo tecnologico non lascerà la città», ha svelato Madriz. «Qualsiasi ombra che potesse essere nata nelle ultime settimane è stata dipanata. Certo, è innegabile che stiamo attraversando una fase propedeutica all’individuazione di una struttura diversa dalla sede attuale, capace di soddisfare anche le esigenze future di Techno Area a Gorizia. Ci incontreremo nuovamente a fine aprile e in quell’occasione il quadro inizierà a essere più chiaro. È un percorso che deve essere condiviso tra le parti per inseguire il primo interesse che abbiamo in comune, vale a dire sviluppare la presenza su Gorizia di Techno Area».
L’ipotesi che la nuova sede del polo possa essere in pieno centro, però, pare ancora azzardata. «Ricordiamoci che stiamo parlando di un polo che tuttora trova spazio all’interno di un’area industriale», ha sottolineato Madriz, «la nuova sede dovrà salvaguardare la fruibilità, in termini di accesso, ad aziende che lavorano anche in campo internazionale, oltre a parcheggi, una superficie adeguata alle esigenze: siamo intorno ai 3 mila metri quadrati».
Attualmente Techno Area ospita nove imprese contro le 14 del biennio 2013-2015, per un totale di 40 persone occupate nel campo dello sviluppo di sistemi elettronici, tecnologie energetiche, applicazioni del digitale nelle neuroscienze e di modellizzazione virtuale. Il costo di ogni ambiente si aggira tra i 30 e i 50 euro mensili al metro quadro. Le prime imprese arrivarono nello stabilimento ricavato all’interno dell’autoporto nel 2012, dopo un bando della Camera di Commercio che, attraverso il Fondo Gorizia, era riuscita a mettere a disposizione un finanziamento complessivo di 1 milione 80 mila euro.
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