Tavagnacco “scippa” un medico a Pagnacco E crescono le proteste

Da una parte è dispiaciuta per i cittadini, perché un nuovo medico a Tavagnacco significa un dottore in meno a Pagnacco. Dall’altra è amareggiata perché sente la mancanza di una collaborazione con il Comune amministrato da Moreno Lirutti. L’assessore alla Salute, Laura Sandruvi, mette in chiaro le cose sulla vicenda dei medici di famiglia.
«Auguriamo buon lavoro al nuovo dottore, sperando possa aprire un ambulatorio anche a Pagnacco – esordisce –, ma la mancanza di medici resta una grande preoccupazione». Il distretto aveva istituito la zona carente con vincolo proprio a Pagnacco perché in situazione di grave precarietà, «e oggi ci ritroviamo allo stesso punto: ci manca un medico». Dina Rodaro, che lavorava nell’ambulatorio di Plaino con la dottoressa Fatima De Feo, è andata in pensione. Al suo posto è arrivato il dottor David Cianciotta, che ha preso servizio nello studio di fronte alla farmacia di Tavagnacco. Il risultato è che ora a Pagnacco lavorano non più 4, ma 3 medici: Maria Angela Bravo, Flavio Colle e De Feo. «Non entriamo nel merito di scelte che spettano ai dottori – dice Sandruvi – però, se le amministrazioni che condividono il servizio avessero collaborato, si sarebbe potuto trovare una soluzione tale da garantire copertura del territorio in egual misura». L’assessore conclude: «Lirutti parla di sinergie, ma dov’è la collaborazione tra territori?». Il primo cittadino di Tavagnacco chiarisce: «Abbiamo concesso l’ambulatorio a Cianciotta perché cercava una sede, sono i medici a decidere dove andare». E Pagnacco non aveva spazi a disposizione. «Lo studio di Plaino è di mia proprietà e lo gestisco come meglio credo – afferma Rodaro –. Non volevo penalizzare un collega, ma ho scelto di avere un unico medico, De Feo. Il Comune dovrà individuare gli spazi per accogliere i medici». —
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