Tavagnacco: mattone in ripresa, ma è no ai migranti nelle case
TAVAGNACCO. Il telefono delle agenzie immobiliari ha ripreso a squillare, gli appuntamenti sono più frequenti. Sintomo che la crisi del mercato nel comune non fa più male come un tempo. Rispetto al passato si compra e si affitta di più, meglio se a Feletto Umberto e a Colugna, le frazioni più richieste e anche più costose. Con un dato ulteriore su cui riflettere: non è contemplata la possibilità che privati lascino la propria abitazione in affitto per ospitare immigrati in cerca di un tetto.
«Ho ricevuto diverse richieste da parte di associazioni che cercano case per profughi, appartamenti per sei persone – spiega Paola Codarini, dell’agenzia Casaoptima, a Feletto Umberto – ma i privati non ne vogliono sapere, presi dal timore e convinti che in questo modo la zona si svaluti».
Conferma anche Raoul Barbetti titolare dell’Immobiliare Barbetti in via Dante, a Cavalicco: «Mi hanno contattato per lo stesso motivo, ma ho ricevuto dai privati solo risposte negative: sono diffidenti e hanno paura». Tavagnacco però si conferma il comune preferito da chi cerca casa. Probabile quindi che dietro alla scelta di non accogliere ci sia più che altro la volontà di ottenere il massimo del profitto dalla propria casa.
Il mercato è in ripresa. Feletto Umberto si conferma il gioiellino del territorio comunale: un centro dotato di tutti i servizi possibili e a portata di tutti, ma soprattutto vicino alla città. «Le richieste di compravendita, in particolare per Feletto e Colugna, sono sempre molto alte: uno degli elementi che convince è anche la presenza di una linea dell’autobus, che consente di raggiungere Udine con facilità – commenta Daniele Gennaro, che ha un’agenzia immobiliare a Cavalicco –. I più richiesti sono gli appartamenti bicamere nuovi, il cui costo, in quelle zone, si aggira attorno ai 2 mila euro il metro quadrato, si scende a 1.500 quando si tratta di un appartamento che ha 10-15 anni».
Chi compra, al giorno d’oggi? Tendenzialmente giovani coppie o famiglie con bambini, «che rispetto all’anno scorso riescono a ottenere un mutuo con più facilità, grazie all’aiuto delle banche – precisa Barbetti – scelgono soluzioni per stabilizzarsi, non più di passaggio».
Per quanto riguarda gli affitti, i prezzi nelle frazioni più ricche si aggirano attorno ai 500-600 euro per un bicamere, 400 euro per un miniappartamento. «È risaputo che in questo comune gli affitti sono abbastanza alti – commenta l’assessore alle attività economiche Marco Duriavig – l’obiettivo dell’amministrazione comunale, però, è quello di dare a tutti la possibilità di avere un alloggio, anche a chi ha qualche difficoltà economica in più».
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto