Tassa di soggiorno nelle località di mare: parte degli incassi destinata alla promozione

A Lignano e Grado i primi dati degli introiti sono positivi. Salatin: risorse utili per recuperare 600 mila presenze 

LIGNANO. Dopo il debutto, ora la tassa di soggiorno è al primo banco di prova nelle località balneari. È tempo, infatti, di bilanci a Lignano e Grado. Dati parziali che però, a detta degli operatori economici, sono in linea con le aspettative di inizio stagione.

Una stagione che ha registrato una leggera flessione - soprattutto nel mese di agosto - rispetto al 2017. Ma che nel complesso, in attesa dei numeri ufficiali, ha tenuto.

A Lignano gli introiti del primo trimestre di applicazione (dal primo maggio al 31 luglio) ammontano a 889 mila euro. «Questo in linea – spiega il presidente della Lignano Sabbiadoro Gestioni Loris Salatin – con la nostra previsione di incassare circa 1,5 milioni di euro. Si confermano, dunque, le previsioni iniziali».

Il 65 per cento del gettito (poco meno di un milione di euro), sarà reinvestito nella promozione. Se le idee su come impiegare queste risorse sono chiare, lo è meno, al momento, l’iter procedurale da seguire per poterle destinare alla promozione e agli investimenti.

Il Comune, infatti, non lo può fare perché altrimenti oltrepasserebbe i limiti imposti alle spese di rappresentanza. La strada che con molta probabilità si percorrerà sarà la stipula di una convenzione con Promoturismo Fvg che così impiegherà i fondi nei progetti indicati dall’amministrazione e dagli operatori di Lignano.

In primis un piano quinquennale di marketing «che punta a recuperare – prosegue Salatin – tra le 5-600 mila presenze nella località balneare in cinque anni. Si agirà in Italia e in Europa principalmente, partendo dai mercati tradizionali per arrivare a quelli dei Paesi del Nord.

Questo piano dovrà andare di pari passo con la riqualificazione del prodotto». «Una parte delle risorse – prosegue – servirà per finanziare uno studio commissionato all’Università di Udine per capire come utilizzare tutto il patrimonio immobiliare inutilizzato, e si tratta di circa 5 mila appartamenti, e per cominciare a disegnare la Lignano del 2030».

Con i restanti 500 mila euro a disposizione, l’amministrazione vuole riqualificare il centro di Pineta, il cosiddetto “treno”.

A Grado l’imposta di soggiorno è stata introdotta dal primo marzo. Gli introiti, nel primo quadrimestre, fino al 30 giugno, ammontano a 307 mila euro con 394.613 pernottamenti “tassati”.

«Siamo in linea con le previsioni iniziali – dichiara il sindaco Dario Raugna – che, a fine stagione, abbiamo stimato in circa 800 mila euro di gettito». Si punterà, anche per l’Isola del Sole al finanziamento della promozione turista per il 50 per cento e per gli investimenti per il restante 50 per cento.

Oltre alle due località balneare, in Fvg la tassa di soggiorno è stata introdotta a Sauris dal primo maggio dove, come ha confermato il primo cittadino Ermes Petris, a fine stagione si incasseranno tra i 15 e i 18 mila euro. Ad Aquileia è stata applicata dal primo aprile, mentre a Trieste dal 1 giugno.

«Non abbiamo ricevuto alcun tipo di lamentele da parte dei turisti – riferisce la presidente di Federalberghi Fvg Paola Schneider – né dagli operatori quindi presumo che non ci siano state particolari problematiche.

Mi auguro che le eventuali situazioni di irregolarità soprattutto negli appartamenti vengano sanzionate. Noi continueremo a vigilare sulla destinazione dei fondi affinché, come abbiamo sempre detto, non servano a “coprire” i buchi di bilancio».

I dati ufficiali degli introiti si avranno a ottobre, finita la stagione. Per iniziare a pianificare così una nuova campagna di promozione. Il rilancio, del resto, passa inevitabilmente da qui.


 

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto