Tarvisio-Austria: la spesa in Italia conviene ancora

TARVISIO. Nell’immaginario collettivo fare la spesa in Austria è più conveniente. In passato, sicuramente, era così, e per alcuni prodotti è vero ancora oggi. Ma nel complesso, riempire il carrello nel Tarvisiano può essere più conveniente. Questo almeno è quello che emerge da una verifica effettuata tra due supermercati del gruppo Spar, uno a Tarvisio, l’altro ad Arnoldstein, in Carinzia. Ipotizzando una lista della spesa fatta di prodotti utilizzati ogni giorno da una famiglia media, dal pane alla pasta, dai pannolini ai detersivi, il risparmio nel supermercato italiano è pari a 3 euro, 57 euro in Italia contro i 60 euro in Austria, per quantitativi standard. Facendo un po’ di attenzione a quello che si mette nel carrello però, è possibile risparmiare ancora di più, acquistando alcuni prodotti a Tarvisio (ad esempio olio d’oliva, acqua minerale, pasta, farina, carta igienica), altri ad Arnoldstein (birra, yogurt, pannolini).
Un’inchiesta analoga era stata fatta dal Messaggero Veneto nel 2007, e confrontando i prezzi di allora con quelli di oggi, sottolineando un aumento di quasi tutti i prodotti di 30-40 centesimi, si nota una riduzione della forbice tra supermercati austriaco e italiano a favore di quest’ultimo. Una notizia che fa ben sperare le attività economiche della Valcanale, che negli ultimi anni hanno assistito inermi alla proliferazioni di centri commerciali in Carinzia, ultimo dei quali il supermercato Atrio, nato sotto il motto “Senza confini”. Ma dal sindaco di Tarvisio Renato Carlantoni, arriva l’invito a non abbassare la guardia, perché le agevolazioni a disposizione di cittadini, artigiani e commercianti dei due paesi contermini sono ancora moltissime, specialmente dal punto di vista fiscale. Da qui la proposta di creare una zona franca per attrarre nuovi investitori e consentire agli operatori di continuare ad operare senza troppi patemi. Una soluzione pensata non per abbassare i prezzi al consumo, ma per detassare le imprese.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto








