Tari d’oro al mercato Ambulanti furibondi «Sistema da rivedere»

A Pordenone tassa di 33 euro, in riva al Livenza sino a 296 «Si separino i nostri rifiuti da quelli di negozianti e residenti»



Tassa rifiuti 2019 salata sugli stalli del mercato a Sacile: il bollettino di 296 euro è arrivato agli ambulanti con lo stallo di circa 70 metri quadri. «A Pordenone paghiamo 33 euro di tassa Tari comunale su 60 metri quadri occupati – ha protestato il comitato degli ambulanti in città –. Rifiuti rimossi a peso d’oro e chiediamo la separazione della spazzatura, in piazza del Popolo e nelle altre vie. Quella che è prodotta dal mercato settimanale del giovedì dalla spazzatura dai sacchi e cartoni accatastati dai residenti e anche colleghi dei negozi».

Alcuni ambulanti nel mercato avevano protestato anche nel 2018 sulla gabella dei rifiuti Tari. «La bolletta – ha segnalato un commerciante con il banco in centro storico – era di 196 euro un anno fa. Ma contestiamo la quantità di rifiuti prodotta, visto che esclusi i banchi alimentari, non abbiamo scorie voluminose». Per la gestione del servizio di raccolta, trasporto, smaltimenti rifiuti solidi urbani e pulizia delle aree pubbliche il Comune di Sacile impone la Tari: anche agli ambulanti nel mercato del giovedì. L’impennata del caro rifiuti era arrivata con il 4 per cento in più nella tassa 2016. Tre anni fa le bollette complessive assorbivano i costi totali di circa 2,3 milioni di euro che il Comune di Sacile ha versato all’azienda Ambiente Servizi. Lievi scostamenti sono da mettere in conto anno dopo anno e vanno legati al numero di abitanti, alle famiglie, alle attività economiche in città. Scostamenti più marcati sono anche per le modifiche dei servizi richiesti.

Le sorprese arrivano con la posta: sei anni fa avevano protestato i commercianti del banchetto della frutta in viale Lacchin, con un conto da pagare intorno a 600 euro. «Non siamo – è la battuta che si ripete tra gli ambulanti – delle vacche da mungere». I confronti li fanno sui bollettini che pagano anche a Conegliano. «A Conegliano pago meno di cento euro – racconta un ambulante del settore abbigliamento –. A Sacile supero 200 euro e la Tari arriva puntuale in un momento di profonda crisi per il nostro settore». La crisi economica è per tutti: anche per le casse del Comune di Sacile che è l’ente locale dove le tasse sono congelate da anni e con il peso piuma fiscale in Friuli Occidentale di 434,06 euro pro capite. «Una cinquantina di giornate di mercato – fanno le divisioni gli ambulanti a Sacile – ci costano troppo. La concorrenza è spietata e va cambiata la mappa del mercato settimanale: viale Lacchin, via Dante e Campo Marzio sono spesso semideserte».

Lo shopping è in crisi: anche con i saldi stagionali che sono finiti in purgatorio. Scontenti tutti sulle vendite e sui rifiuti che per tanti ambulanti sono un salasso e le speranze sono nei giorni di mercato pre-natalizi. «Paghiamo sempre di più sui rifiuti anche se siamo virtuosi in raccolta differenziata – dice il comitato degli ambulanti –. È un enigma e proponiamo di aprire un tavolo in municipio sulla gestione della spazzatura al mercato». —



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