Tanti udinesi devoti alle rose di Santa Rita

A Udine la devozione per Santa Rita da Cascia è sempre forte e sentita. Come vuole la tradizione, in maggio gli udinesi vanno a far benedire le rose (simbolo della santa originaria dell’Umbria) a San

A Udine la devozione per Santa Rita da Cascia è sempre forte e sentita. Come vuole la tradizione, in maggio gli udinesi vanno a far benedire le rose (simbolo della santa originaria dell’Umbria) a San Pietro Martire. E ieri, anche se la ricorrenza si celebra oggi domenica 22 maggio, nella chiesa in centro c'era un viavai di gente con in mano mazzi e rose singole di tutti i colori. Non solo anziani, ma anche bambini e giovani, tanto che in mattinata monsignor Luciano Nobile aveva già effettuato 7 benedizioni. Lo scorso anno si era toccato il record con 14 durante l’intera giornata.

«Di solito la benedizione avviene dopo la messa – racconta il sacrestano Fabio Viola – ma quando vediamo un gruppo di persone numeroso il parroco provvede subito». Il rito ricorda il desiderio espresso da Santa Rita di ricevere una rosa in punto di morte. «Penso che ci sia così tanto interesse perché è una tradizione che da sempre si tramanda di padre in figlio – spiega monsignor Nobile – e poi la figura di Rita da Cascia affascina ancora molto. E' una santa molto complessa, che è stata sposa, madre, vedova e monaca. Tutti si identificano in lei in qualche modo. Inoltre Santa Rita ci insegna il perdono».

La storia vuole che Rita da Cascia fosse data in sposa, nonostante già da giovane volesse diventare monaca. Dedicò tutta la sua vita con amore e dedizione alla famiglia e ai due figli, ma quando il marito venne assassinato entrò in convento proprio grazie al fatto di aver perdonato l'assassino. «E' davvero una figura religiosa molto interessante – dice Viola – e in questa occasione anche tanti bambini vengono consacrati a Santa Rita. Non capiamo ancora perché ogni anno si presenti così tanta gente, forse perché i domenicani e gli stimmatini del Bertoni hanno sostenuto e tramandato la tradizione».

Nonostante l'afflusso di persone, c'è stato comunque un calo di presenze rispetto allo scorso anno. «Santa Rita si celebra il 22 maggio – spiega il sacrestano – ma dipende anche da cosa c'è in contemporanea. Questa domenica si celebrano in duomo le Comunioni e dunque abbiamo dovuto anticipare la ricorrenza».

Ilaria Gianfagna

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto