Tanti rischi anche nel Tagliamento dal Medio Friuli alla foce

Le spiaggette del fiume  attirano i bagnanti, ma non sempre sono sicure. E quando l’acqua dolce incontra quella del mare si creano forti vortici
ANTEPRIMA ricerche disperso alle foci del tagliamento
ANTEPRIMA ricerche disperso alle foci del tagliamento

LATISANA. Meglio il fiume della spiaggia. Sono ancora in molti a pensarlo: non c’è traffico, si spende meno, si prende il sole ugualmente e si può fare il bagno. Ma attenzione alle ordinanze balneari comunali e alla conoscenza dei luoghi, spiaggette, ma soprattutto fondali.

È questa una delle prime regole per chi preferisce passare qualche ora in riva a un fiume piuttosto che al mare e una delle mete regionali privilegiate, forse per la vastità di territorio a sua disposizione i numerosi comuni che abbraccia, è il fiume Tagliamento, in particolare nel tratto dal medio Friuli, zona codroipese, fino alla sua foce, a Lignano Riviera.

Piacciono molto le zone di Camino al Tagliamento e Varmo (Pieve di Rosa, Straccis, Belgrado). Un tempo anche i territori comunali di Ronchis e Latisana offrivano vere e proprie spiaggette, nella zona a ridosso del ponte autostradale e la famosa spiaggia “Gobbato” a Latisanotta. Tutte aree negli ultimi decenni completamente erose dal passaggio delle piene e purtroppo scomparse.

Rimane, davvero molto bella e ancora molto frequentata, la spiaggetta nella zona cosiddetta del “Forte” a Pertegada, mentre risalendo il fiume dalla sua foce, nascosti fra la vegetazione, si vedono alcuni trampolini artigianali appesi agli alberi, fra le zone di Pertegada e Gorgo, ancora utilizzati per un bagno rinfrescante, ma ricco di insidie.

Nei fiumi – raccomandano gli esperti – bisognerebbe andare soltanto in posti in cui si tocca, perché la corrente crea vortici, mulinelli che riescono a trascinare sotto anche la persona esperta. Riemergere diventa difficile.

Correnti e mulinelli, ma anche buche, che diventato fatali nella zona della foce del Tagliamento, fra Lignano Riviera e Bibione, dove l’incrocio delle due acque, quella del mare e quella del fiume, crea dei vortici sottomarini che colgono di sorpresa chi, nonostante i divieti ben presenti, si tuffa in quel tratto di acqua, pensando solo alla momentanea frescura e incurante delle insidie che si nascondono.

Incoscienza che spesso fa rima con giovinezza: sono infatti soprattutto adolescenti e ragazzi a scegliere ancora la riva di un fiume per combattere l’afa dei pomeriggi estivi, zone facilmente raggiungibili in bicicletta o motorino, dove trascorrere qualche ora in compagnia.

Stesso target di frequentatori anche per la zona di Riviera: la spiaggia libera invita al pic nic e a quella libertà di comportamento, che porta purtroppo anche a violare i divieti di balneazione, mettendo a rischio la propria vita e anche quella dei soccorritori. (pa.ma.)

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