Tanti amici bikers per l’addio a Renè

CASTIONS DI STRADA. Erano in tanti nella parrocchiale di Castions di Strada, ieri pomeriggio, a dare l’addio a René Cerato, lo sfortunato 34enne originario del paese che ha perso la vita in moto assieme all’amica Antonella Di Barbora, 48enne di di Mortegliano, sabato sera non lontano dal Bivio Paradiso.
E sono state le tante moto degli amici, con il loro rombo, ad accoglierne la bara all’ingresso della chiesa, proveniente dall’ospedale di Palmanova, oltre ai rintocchi delle campane. I bikers hanno così fatto urlare ai motori il loro dolore. Subito dopo però è sceso un silenzio composto, che ha accompagnato tutta la cerimonia religiosa.
Occhi lucidi e commozione soprattutto tra i molti giovani presenti al rito, attorno al feretro coperto di fiori multicolori. Hanno concelebrato la messa il parroco di Castions di Strada don Domenico Vignuda e don Massimiliano Zanandrea di Gonars (paese dove il giovane risiedeva da alcuni anni), oltre a don Michele Zanon parroco di San Leonardo e Stregna, che condivide la passione per la moto.
Don Domenico, rivolgendo ai familiari – la madre Adele e al padre Paolo –, ai parenti e agli amici le condoglianze per il dolore che li ha colpiti, ha detto: «Ci sono momenti in cui le parole non bastano o sembrano di circostanza, quando ci troviamo di fronte a una tragedia come questa, che ha colpito la nostra comunità e ci ha portato via il nostro René».
Commentando i passi delle sacre letture il sacerdote ha aggiunto: «Come dice il profeta Isaia, Dio non ci abbandona, è alle sue parole che dobbiamo aggrapparci. Dobbiamo prendere coraggio, anche se è difficile, perché la vita non è un fine, ma un mezzo. Gesù aveva l’età di René quando disse agli apostoli di prendere ognuno la propria croce se volevano seguirlo. Perché lui sarebbe andato a preparare un posto per tutti noi, nella casa del Padre».
Dopo l’omelia di don Vignuda è intervenuto don Michele, ricordando appunto la passione comune per la moto, un mezzo con cui alleggerire la tensione, la rabbia, la solitudine o semplicemente condividere il gusto dell’amicizia. Anche il giovane parroco ha fatto riferimento alle letture.
«Il Signore – ha detto – ci ha preparato un luogo dove potremo stare bene, tutti assieme. La nostra vita è una strada: ognuno fa la sua, dove può trovare anche difficoltà, ognuno fa il suo percorso attraverso il proprio lavoro, gli affetti, le proprie passioni. Una via misteriosa e a volte difficile, che chiede di fare i conti con i propri limiti. Ma è una via che porta alla vita. Non conoscevo René, ma sono sicuro che con le sue amicizie, i suoi affetti familiari, il suo lavoro ha trasmesso vita».
Terminata la liturgia religiosa, il feretro è stato portato fuori a spalle dagli amici, ultimo abbraccio prima del saluto che parenti e conoscenti hanno fatto a René sul sagrato stesso. La salma è stata poi avviata a cremazione, le ceneri saranno conservate a casa della madre Adele.
Martedì a Palmanova anche la cerimonia di addio per Antonella Di Barbora. Al rito, svoltosi in forma strettamente privata, ha pure fatto seguito la cremazione.
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