Taglio del nastro del Tiepolo, vernice con polemica
Arrivano le scuse pubbliche della Regione per i giudizi espressi sulla mostra del Tiepolo dall’assessore Elio De Anna: a fare da paciere tra Regione e palazzo D’Aronco il consigliere regionale e coordinatore cittadino del Pdl, Massimo Blasoni

Alla fine le scuse pubbliche della Regione per i giudizi espressi sulla mostra del Tiepolo dall’assessore Elio De Anna, sono arrivate. A portarle, ieri sera, nel salone del Parlamento dove sono esposte le opere, non è stato né il governatore, Renzo Tondo, al quale il Comune ha inviato una lettera aperta, né il diretto interessato De Anna: a fare da paciere tra Regione e palazzo D’Aronco è stato il consigliere regionale e coordinatore cittadino del Pdl, Massimo Blasoni, assicurando che si è trattato di un fraintendimento. O meglio per dirla in inglese come ha fatto lui di un misunderstanding.
Tutto a posto? «Valuteremo in giunta cosa fare» ha tagliato corto il sindaco, Furio Honsell, anche perché giovedì prossimo De Anna incontrerà il collega Luigi Reitani. Un faccia a faccia atteso da tempo dal Comune e rinviato più volte dalla Regione.
«L’assessore De Anna mi ha pregato di chiarire che c’è stato un fraintendimento e che non ha mai inteso sottovalutare la mostra del Tiepolo, tant’è che la Regione è onorata di partecipare» ha sottolineato nel suo intervento Blasoni ricordando che anche villa Manin investirà sul Tiepolo con una grande mostra in programma per il prossimo anno a Passariano. In realtà, De Anna aveva pregato Blasoni di riferire anche che a Trieste è pronta la delibera per l’assegnazione di 50 mila euro alla mostra udinese. Detta così sembrava che si trattasse di un contributo straordinario, ma è bastato un rapido confronto con Reitani per capire che si tratta del contributo destinato dalla Regione ai capoluoghi di provincia per gli eventi culturali. Appurato tutto ciò, Blasoni non ha fatto alcun riferimento ai soldi per immaginare, invece, «una collaborazione fra istituzioni» e ringraziare il sindaco e l’assessore: «È bello - ha evidenziato - che a Udine vengano organizzate mostre di questo tipo». E considerato che la crisi ha ridotto le entrate, Blasoni si è chiesto «se non è il caso di investire di più in cultura per muovere anche il turismo».
Blasoni, insomma, ha cercato di mettere una pezza su uno strappo tutt’altro che insignificante tant’è che il Pd non ha affatto accettato le scuse. Inequivocabili pure le parole di Reitani: «Quando questa città crede in qualcosa collabora - ha detto citando i partner pubblici e privati del progetto - non permetteremo che un misunderstanding rovini tutto questo».
Una collaborazione che va perseverata anche secondo l’assessore provinciale al Patrimonio, Stefano Teghil, favorevole alle iniziative culturali che «valorizzano il territorio, Udine grazie a questa mostra è conosciuta in tutto il mondo». Sulla valorizzazione del territorio si è soffermato pure il soprintendente ai beni artistici, Luca Caburlotto, parlando di mostra a chilometro zero. «Questa è una mostra che incardinandosi negli affreschi dell’Arcivescovado dà valore aggiunto al territorio e consente di approfondire la conoscenza di un luogo» ha spiegato il soprintendente laureato all’università di Udine. La collaborazione con i musei diocesani quest’anno ha portato al biglietto unico indicando, secondo il direttore dei civici musei, Marco Biscione, una via da perseguire.
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