Taglio ai collegi elettorali del Fvg: uniscono tutta la montagna con Pordenone

UDINE. Un solo collegio uninominale per il Senato, dai due precedenti. E da cinque a tre per la Camera, con la montagna accorpata nello stesso collegio, quello di Pordenone, che comprenderà, al di sopra di una linea ideale che parte a nord di Gemona e Bordano, entrambe le sponde del Tagliamento.
Cambia così la geografia elettorale del Friuli per effetto del decreto legislativo approvato venerdì dal Governo, in virtù della delega contenuta nella legge 51/2019, divenuta operativa in seguito all’approvazione della legge costituzionale 1/2020, dello scorso 19 ottobre, che ha recepito l’esito del referendum sul taglio dei Parlamentari.
SFORBICIATA
Già, il taglio. I più pesanti effetti della sforbiciata al numero di senatori (da 7 a 4) e deputati (da 13 a 8) si ripercuoterà proprio sui collegi uninominali, quelli assegnati con il maggioritario, cioè al candidato che ottiene il maggior numero di voti. Nel 2018 il Rosatellum assegnava in questo modo due senatori e 5 deputati, una pattuglia che si dimezzerà al Senato e che perderà 2 componenti su 5 alla Camera, mentre nel proporzionale si scenderà rispettivamente da 5 a 3 senatori e da 8 a 5 deputati.

I NUOVI COLLEGI
Se il taglio dei parlamentari era un effetto già noto, la novità approvata ieri, frutto di un testo al quale il Governo lavorava da un mese e frutto di un lungo studio preparatorio coordinato dall’Istat, riguarda la geografia dei collegi, necessariamente accorpati per far fronte a un taglio di 200 deputati (da 600 a 400) e 115 senatori (da 315 a 200).
Scontata la soluzione sul Senato, dove per rispettare la proporzione tra maggioritario e proporzionale l’unica scelta possibile era il collegio unico per l’intera regione, e altrettanto scontato l’accorpamento dell’area giuliano-isontina (la stessa dell’attuale azienda sanitaria 1, per intendersi) per il terzo collegio uninominale della Camera, quello di Trieste.
Può sorprendere, invece, la scelta di “corroborare” il collegio di Pordenone con tutto il territorio dell’Alto Friuli, dall’intera Carnia fino a Tarvisio, mentre il collegio di Udine comprende tutto il Basso e il medio Friuli e il Friuli orientale fino al confine naturale dell’Isonzo, superato invece dai precedenti collegi.
I NUMERI
Qualche contraddizione c’è e del resto ce n’erano anche nella precedente mappa dei collegi: si pensi al Senato, con il collegio di Trieste che comprendeva in sostanza tutta la sezione orientale della regione, dal capoluogo fino a Tarvisio, e con diversi collegi trasversali anche alla Camera.
Va detto inoltre che c’era da far quadrare anche i conti numerici, cioè di creare collegi il più possibile omogenei anche nella popolazione rappresentata. E quello di Udine, pur non comprendendo l’Alto Friuli, conta una popolazione di 483mila abitanti, 110mila in più rispetto a Pordenone e quasi 120 mila in più di Trieste e Gorizia.
Guardando al rapporto tra elettori ed eletti, insomma, è proprio il collegio che gravita attorno al capoluogo friulano quello che può lamentare numeri alla mano il rischio di essere sottorappresentato.
Ma va detto che anche le vecchie composizioni vedevano notevoli differenze nella popolazione dei cinque collegi, che erano quelli di Trieste, Gorizia (con parte della Bassa orientale, oggi passata a Udine), Udine, Codroipo (con la montagna) e Pordenone.
Quanto alla montagna, ricadendo in un unico collegio alla Camera in teoria potrebbe fare massa critica, ma probabilmente continuerà a vedere affidate le sue chance di rappresentanza più al proporzionale che all’uninominale. —
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