Taglialegna abusivo abbatte alberi d'alto fusto e ruba 100 quintali: incastrato dalle foto

SAN QUIRINO. Compiva delle incursioni in un fondo boschivo non suo, tagliando alberi d’alto fusto e portando poi via il “bottino” da utilizzare come legna da ardere, il tutto adottando particolari accorgimenti per nascondere - per quanto possibile – le ceppaie, ovvero la parte del fusto che fuoriesce dal terreno dopo il taglio di un albero.
Ma non aveva fatto i conti con l’ “acume investigativo” del legittimo proprietario del terreno che dopo aver notato che qualcosa non andava si è “mimetizzato” nella boscaglia con tanto di macchina fotografica per immortalare il taglialegna abusivo.
Ecco allora che durante una delle incursioni ladresche l’intruso è stato sorpreso dal proprietario che è riuscito ad annotare la targa dell’auto e a scattare le foto del taglialegna in fuga.
In questo modo è stato possibile fornire materiale prezioso per i carabinieri della stazione di Aviano che hanno subito completato l’attività investigativa denunciando il taglialegna: si tratta di un 46enne di Montereale Valcellina, C.M., per l’ipotesi di reato di furto aggravato e continuato di legna.
Ad attivare l’indagine è stato, come detto, il proprietario del fondo, un 56enne di San Quirino, che ha sporto denuncia-querela.
Secondo quanto emerso dal lavoro investigativo dei carabinieri, il 46enne di Montereale, nell’ambito delle sue incursioni, ha tagliato un quantitativo di circa 100 quintali di alberi d’alto fusto, di cui si era impossessato per ricavarne legna da ardere.
Alberi all’interno del bosco di proprietà del 56enne sanquirinese che si trova nella frazione di San Foca, in una zona agreste adiacente al torrente Cellina.
Il taglio degli alberi veniva eseguito a pochi centimetri dal suolo, in modo da rendere molto difficile individuare le ceppaie, che in più venivano nascoste con terriccio e fogliame.
Uno stratagemma apparentemente ben riuscito. Il progressivo “disboscamento”, però, non è sfuggito al proprietario del fondo. Ora la posizione del 46enne di Montereale Valcellina sarà al vaglio della Procura della Repubblica di Pordenone.
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