Tabelloni elettorali sulla ciclabile, protesta a Sacile

SACILE. «Tabelloni elettorali sulla pista ciclopedonabile». Furenti i residenti a Ronche e il comitato “No Tir” manda l’appello in Procura a Pordenone. «La corsia è troppo stretta anche senza il nuovo ostacolo che occupa mezza ciclopedonabile – ha segnalato Tiziano Zilli, portavoce del comitato mo tir di Ronche –. Rischiamo di sbattere contro ai cartelloni di ferro con base di cemento».
L’ostacolo. La campagna referendaria parte a marce basse anche in via Ronche: tutti alle urne il 17 aprile con la proposta anti-trivelle da valutare, ma i residenti hanno un diavolo per capello.
«A ridosso delle ex scuole abbandonate la serie di tabelloni elettorali con zavorra in cemento occupano la pista e sono un serio rischio sicurezza – attacca Zilli –. Una decina di metri occupati e chi passa a piedi o in bicicletta sarà costretto a fare gli slalom tra i blocchi di cemento e i tabelloni.
La pista ha problemi di fondo stradale da tempo e anche di spazio». Chiedono la rimozione. «Non è la sede consona per creare ostacoli – hanno continuato altri residenti –. L’intralcio è oggettivo». A pochi centimetri dalla strada trafficata da tir e veicoli, i ciclisti e pedoni chiedono spazi vitali di passaggio. «Alcuni ciclisti che impegnavano la pista – ha testimoniato Vittorio Mella, ambientalista della Pedemontana – erano sbigottiti di trovare questi nuovi ostacoli di cemento e ferro sul loro cammino».
Appello no Tir. «Appello alla Procura di Pordenone per difendere il diritto alla sicurezza». Zilli si sente sotto assedio di smog e traffico pesante, con altri 500 residenti: a Ronche lottano da 15 anni contro l’esubero del traffico pesante.
«Siamo rimasti in attesa di un segnale dal Comune di Sacile e dalla Provincia – Zilli ha lasciato passare l’inverno –. Manca la sicurezza e rivendichiamo l’obbligo di manutenzione della strada e della ciclopista: i tombini saltano a ogni passaggio di tir. In 60 minuti passano oltre cento tra camion e veicoli».
Anche Benito Polese ha denunciato i rumori, la polvere, l’inquinamento e il rischio incidenti: servirà? «Quella che collega la statale 13 alla Pedemontana è la strada del rischio – ha confermato Zilli –. Smog e rischio sicurezza, comprese le barriere nuove dei tabelloni elettorali». In via Ronche passano circa 900 veicoli e camion al giorno: è il conteggio del comitato.
«L’apertura della rotonda a Budoia e della bretellina a Fratta di Caneva non servono a diminuire il traffico – ha detto Rita Toè – in via Ronche. Nella rotonda di Budoia-Dardago doveva essere posto un cartello con divieto di passaggio verso Sacile: manca».
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