Tabacchi, un’odissea per riavere la licenza

Clauzetto: il Monopolio di Stato fa resistenza per il rilascio della richiesta. Raccolta di firme in paese

CLAUZETTO. Prigioniera della burocrazia. E’ il caso di Simona Toffanello, edicolante di Clauzetto, che da mesi attende invano dal Monopolio di Stato il rilascio della licenza per la rivendita di tabacchi. «Da un anno ormai – spiega la giovane edicolante – ho preso in gestione la mia attività di edicola e cartoleria. I gestori che mi hanno preceduta avevano riconsegnato la licenza per la vendita di tabacchi».

Non l’avessero mai fatto. «Riottenerla è un’odissea – prosegue Toffanello –. Le volte in cui abbiamo sollecitato il Monopolio di Stato a riaffidarcela ci è stato risposto che a Clauzetto non ci sarebbe alcuna convenienza a rilasciare la licenza perché ci vorrebbero almeno tre esercizi pubblici, perché il nostro comune conta pochi abitanti e, secondo quanto suppone il Monopolio di Stato, una rivendita di tabacchi a Clauzetto non avrebbe una fatturato sufficiente».

Niente di più sbagliato, a detta della giovane: «Oltre alla mia edicola e al negozio di alimentari che funge anche da bar, ad agosto ha aperto un nuovo esercizio pubblico, il Barissimo, proprio di fianco alla mia edicola, in locali messi a disposizione dall’amministrazione comunale».

La quota dei tre locali pubblici richiesti dal Monopolio di Stato è stata quindi raggiunta, eppure da quel fronte nessuna novità. «Oggi chi vuole comperare sigarette – prosegue – deve scendere a Travesio, facendosi una decina di chilometri su una strada piuttosto tortuosa». Prima del cambio di amministrazione anche l’ex primo cittadino Giuliano Cescutti si era dato un gran da fare sollecitando la sede di Trieste del Monopolio di Stato al rilascio della licenza, tentativo “andato in fumo”.

Ora l’amministrazione comunale ci riprova: è stato il sindaco Flavio Del Missier ad attivarsi con una raccolta di firme fra i compaesani (un centinaio quelle già ottenute) allo scopo di dare una mano all’edicolante ponendo fine a un disservizio per la comunità. La speranza è che grazie alla mobilitazione popolare e al nuovo decreto “Liberalizzazioni” l’edicolante possa finalmente ottenere l’attesa licenza.(g.z.)

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