Svolta al Convitto di Cividale Due nuovi indirizzi per il liceo

L.a.

CIVIDALE

La firma di specifici protocolli d’intesa con il Comune, la parrocchia di Santa Maria Assunta e la Fondazione de Claricini Dornpacher (si aggiungerà poi il Museo archeologico nazionale di Cividale) ha sancito, sabato mattina, il formale avvio della “rivoluzione” del Convitto Paolo Diacono, che dall’anno scolastico 2022/23 offrirà due nuovi indirizzi, all’insegna di una stretta sinergia con il territorio.

Debuttano infatti il liceo scientifico per la transizione ecologica, che nel primo quinquennio impernierà la didattica annuale sui temi – rispettivamente – dell’acqua, della Terra, del clima, di energia e sostenibilità, e il liceo classico per il patrimonio storico e artistico; scrittura, mosaico, miniatura, affresco e scultura saranno, nel caso, i fili conduttori di un percorso di approfondimento – con leitmotiv la bellezza – destinato a svilupparsi in collaborazione con le realtà culturali cittadine, nell’ottica di un’interrelazione che «porti i ragazzi fuori dalle aule», come sottolineato dal rettore Alberta Pettoello, per renderli consapevoli della straordinarietà e unicità del patrimonio cividalese.

Non solo teoria sui banchi e sui libri, insomma. E il valore dell’operazione, che non ha eguali in regione, è stato evidenziato da tutti i protagonisti della mattinata, che è sfociata nella sottoscrizione degli accordi di cooperazione, a cominciare dalla sottosegretaria alla transizione ecologica Vannia Gava e dall’assessore regionale al lavoro Alessia Rosolen. Un plauso all’iniziativa che qualifica ulteriormente l’istituto è stato espresso pure dal sindaco Daniela Bernardi, dal parroco monsignor Livio Carlino, dal presidente della Fondazione de Claricini, Oldino Cernoia, e dal direttore del Man Angela Borzacconi.

Lo stesso ha fatto, a margine dell’incontro, Salvatore Spitaleri, membro della Commissione paritetica Stato-Fvg: «Un’evoluzione – ha commentato – che incarna un’autonomia scolastica capace di connettersi al territorio e alle istituzioni nazionali, per offrire agli allievi l’opportunità di vivere il locale e il globale». —



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