«Sulle vetrate esponete le sagome dei volatili»

L’appello dell’Enpa per tutelare le rondini. La presidente Riggi: ogni anno muoiono migliaia di uccelli

Chissà quanti si sono interrogati sulla funzione delle sagome adesive di uccellini apposte alle finestre del palazzo tra le vie Parini e Manzini. Solo nostalgia delle rondinelle care ai poeti di tutti i tempi? C’è di più. La ragione la svela Elena Riggi, presidente provinciale Enpa, che invita a fare altrettanto per salvare le rondini.

«A san Bortolomio la sisile e va cun Dio?» recita un vecchio detto friulano, non più di moda anche perché di questi graziosi uccellini non se ne vedono troppi. «Se qualcuno pensa che cacciatori, auto, gatti, pali della luce siano gravi cause di mortalità per gli uccelli, sta sottovalutando il problema - spiega Riggi -, la prima causa della loro morte sono le vetrate». Fatto confermato da Maurizio Zuliani (Servizio recupero selvatici della Provincia) che nel centro dove opera, a Campoformido, riceve spesso rondoni intontiti dal tonfo contro finestre trasparenti.

«Il problema delle vetrate - aggiunge la presidente dell’Enpa - esiste da quando si sono moltiplicati pareti a specchio, vetri, plexigas: siano palazzoni con vetrate riflettenti, pensiline dei bus, autostrade e ferrovie lastricate di pannelli trasparenti o verande per ripararci dal vento. Milioni di uccelli che vanno a sbattere muoiono ogni anno. Anche noi umani se incontrassimo le vetrate a metà di un corridoio ci cozzeremmo contro. E poi non corriamo a 50 all’ora per sfuggire a un predatore, inseguire una preda o rincorrerci per gioco. Pochissimi pennuti sopravvivono all’impatto: dipende dalla velocità del volo e dall’inclinazione della superficie vetrata. Gli uccelli non hanno paura ad attraversare stretti spazi fra i rami o un tunnel di piante: le finestre assomigliano maledettamente a queste strutture naturali. Il vetro è fonte di pericolo anche perché riflette gli alberi e il cielo, simulando per il volatile un ambiente vitale».

L’Enpa fa appello per semplici misure di mitigazione. Ecco alcuni consigli: in un edificio in costruzione è meglio prevedere vetri antiriflesso, evitare tunnel tra finestre, lucernari o vetrate oblique anziché ad angolo retto. Contro la strage dei piccoli pennuti sono utili vetri opachi o sabbiati e frangivento in legno o cannucciato. Se la struttura esiste già basta esporre le sagome adesive. Forse le scuole non conoscono l’utilità delle diffuse vetrofanie. Tendine o zanzariere possono salvare la vita a centinaia di piccole e meravigliose creature. E il palazzo di via Parini è innocuo per loro: non vanno dove sospettano esserci altri uccelli. (p.b.)

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