Sudamericana trovata morta sulla spiaggia a Grado

Ha destato impressione a Grado il ritrovamento sulla spiaggia del corpo senza vita di una donna sudamericana che, come hanno scoperto qualche ora più tardi i carabinieri, abitava in un paese nell’hinterland udinese. Probabile l’annegamento.
GRADO.
Ha destato impressione, ieri mattina a Grado, il ritrovamento sulla spiaggia del corpo senza vita di una donna sudamericana che, come hanno scoperto qualche ora più tardi i carabinieri indagando sulle persone scomparse, abitava in un paese nell’hinterland udinese. Verso le 8.30 sono stati alcuni bagnini, assieme a diversi passanti, ad accorgersi della presenza del cadavere in acqua.


Sono stati dunque alcuni turisti mattinieri e i bagnini che procedevano alla quotidiana pulizia dalle alghe della battigia a segnalare la presenza del corpo privo di vita. Il personale sanitario della Sogit, prontamente accorso, non ha potuto fare altro che diagnosticare la morte della donna.


La macabra scoperta è avvenuta lì dove comincia la passeggiata a mare, ossia in corrispondenza del pontile che divide il lungomare dell’Isola del sole dalla spiaggia principale (quella a pagamento, per intendersi).


All’inizio, sull’identità della persona c’era mistero. I carabinieri, accorsi sul posto assieme al personale della Capitaneria di porto, hanno potuto solamente constatare che si trattava di una donna di colore dall’età apparente di 45-50 anni.


Sul corpo, ancora coperto dagli abiti, non c’era alcun segno evidente e tale circostanza ha indotto subito gli investigatori a pensare a un possibile annegamento, avvenuto per cause ancora tutte da chiarire.


La notizia del ritrovamento, in pochissimo tempo, è stata diramata in tutta la regione e anche a livello nazionale, in quanto non si escludeva l’ipotesi che il cadavere potesse giungere da altre località dell’Alto Adriatico.


Come detto, le prime risposte sono giunte proprio grazie all’analisi delle denunce di scomparsa. Una, in particolare, era stata presentata proprio ieri mattina da un friulano, residente a nord di Udine, che lamentava il mancato rientro della moglie a casa.


L’uomo aveva riferito ai carabinieri della stazione di Feletto Umberto che la sua consorte – una 46enne incensurata che risiede legalmente in Italia da molti anni – lo aveva salutato venerdì sera dicendo, com’era accaduto in diverse altre occasioni, che andava a ballare.


Normalmente, la donna rientrava a una certa ora. Invece ieri, quando il marito si è svegliato, in casa non c’era nessuno. Lui si è subito preoccupato e si è precipitato in caserma per chiedere ai militari dell’Arma aiuto nelle ricerche.


Resta ora da capire che cosa sia potuto accadere alla donna il cui corpo è stato trovato in un tratto di mare in cui l’acqua non è particolarmente alta (circa quaranta centimetri). Alcune importanti risposte potrebbero giungere dall’autopsia che, con tutta probabilità, sarà eseguita nei prossimi giorni all’ospedale monfalconese di San Polo, dove la salma è stata ricomposta.

Per il momento restano aperte le ipotesi di una caduta in acqua, di un malore e non è possibile escludere nemmeno l’eventualità di un gesto estremo.


La vettura della quarantaseienne, una Ford Fiesta, è stata trovata parcheggiata in via dei Provveditori. Sul caso continuano a indagare i carabinieri della stazione di Grado, al comando del maresciallo Vittorio Lanotte, con il coordinamento del comandante della Compagnia di Monfalcone, capitano Sante Picchi.

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