Stupro e molestie, giovane nei guai

Chiesto il rinvio a giudizio dell’ex direttore di un grande negozio. Denunciato da 5 colleghe: minacciava di licenziarle

Costrette a “palpeggiamenti” nelle parti intime, ad essere baciate e violate, ad essere offese ripetutamente e una di loro è stata addirittura stuprata, per timore di perdere il lavoro.

«Comando io perché tu non vali un c... E’ grazie a me che tu lavori qua». Nemmeno troppo implicita la minaccia: o Giusy (nome di fantasia) accettava di buon grado di farsi “toccare”, oppure avrebbe ipotecato il posto di lavoro.

Non una ma ben cinque sarebbero le vittime di Danilo Renna, 29 anni, nato a Brindisi e all’epoca dei fatti residente in provincia di Pordenone, che abusava - secondo l’accusa - del proprio ruolo di direttore dell’Unieuro di Roveredo in Piano, e quindi del “potere” che ne derivava, per molestare sessualmente alcune dipendenti.

E’ la vicenda di cui ha iniziato ad occuparsi ieri il gip del tribunale di Pordenone, Piera Binotto, chiamata ad esprimersi sulla richiesta di rinvio a giudizio avanzata dal pm Monica Carraturo nei confronti di Renna per violenza sessuale, violenza privata, minacce e maltrattamenti. All’ex direttore del punto vendita della nota catena della grande distribuzione, la procura contesta numerosi episodi riferiti a cinque donne che all’epoca (tra l’autunno del 2007 e l’ottobre del 2009) lavoravano a Roveredo. Il più grave è lo stupro che l’uomo avrebbe commesso nei confronti di una delle cinque donne, nell’abitazione di lei.

Nella richiesta di rinvio a giudizio, il sostituto procuratore richiama l’episodio avvenuto nell’autunno del 2009, quanto Renna si sarebbe recato nell’abitazione di Bianca (ma questo non è il vero nome della ragazza) per costringerla ad avere rapporti sessuali completi. Al diniego della donna, l’uomo l’avrebbe trascinata in camera da letto e spogliata, l’avrebbe rincorsa quanto lei cercava di divincolarsi, ed infine l’avrebbe violentata.

Nel lungo e circostanziato elenco di episodi contestati, il pm cita anche l’aggressione - sempre a sfondo sessuale - nei confronti di Antonietta (altro nome di fantasia) nell’estate del 2008. In quell’occasione Renna, a Pordenone per ragioni di lavoro insieme alla ragazza, l’avrebbe invitata nella sua abitazione per offrirle da bere. Solo che poi le avrebbe impedito di uscire, spingendola con le spalle verso la porta per poi palpeggiarla e baciarla, contro la sua volontà.

Renna, secondo la procura, avrebbe molestato ripetutamente le cinque dipendenti, costringendole a subire atti sessuali «quasi quotidianamente», e minacciandole di licenziamento qualora l’avessero denunciato. Non bastasse, avrebbe usato nei loro confronti frasi oltraggiose e offensive, tanto da spingere il pm a definire «tormentoso» il regime di vita imposto alle dipendenti.

Ieri prima udienza con la richiesta di costituzione delle parti civili rappresentate dai legali Valter Santarossa e Giovanni Melideo. La prossima si svolgerà il 5 luglio.

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