Studenti malati, a Sacile le lezioni si fanno online

SACILE. Lezioni a km zero a tre studenti in congedo per malattia nell’Isis Marchesini: la scuola si fa anche a domicilio con lezioni via Skype. Spiegazioni e compiti in videoconferenza e, ogni mattina di scuola, il computer funziona come una cattedra virtuale. Acceso almeno un’ora, con il collegamento via Internet aula-casa per tre ragazzi in terapia.
«Il progetto è quello della didattica domiciliare – ha detto il dirigente Alessandro Basso –. Attiviamo lezioni in videoconferenza per evitare che i nostri studenti siano penalizzati nel programma di studio, oppure bloccati di fronte a un anno fuori aula». I professori si fanno in quattro (non escludono di recarsi a domicilio per le verifiche). «L’obiettivo è quello di evitare ai nostri ragazzi – hanno detto i docenti Silvio Bagnariol nell’area sostegno e Barbara Giannelli per materie giuridiche – di perdere un anno di scuola».
Il progetto. Storie di studenti diversi ma a Sacile, per tutti c’è una scuola che non sta a guardare. «Due docenti referenti si sono attivati per costruire un progetto che coinvolge le famiglie, i servizi sanitari e la comunità educante – è la sintesi di Basso –. Il tecnico del Marchesini ha messo a disposizione due “account Skype” per le conferenze di lezione online. L’obiettivo è quello di mantenere vivi i contatti tra le classi e gli studenti che sono a casa». La priorità è sul piano della relazione umana piuttosto che nei voti in pagella: il recupero, a fine malattia, si mette in conto.
«Sono stati predisposti dei programmi particolareggiati e dei turni di lavoro degli insegnanti che si recheranno a fare lezioni a casa – ha continuato Basso –. Questo, per fare in modo che gli studenti non perdano un segmento importante del loro anno scolastico». Mantenere il passo con gli studi: la meta è condivisa da una ventina di docenti. «Il periodo minimo di assenza deve essere di 30 giorni – ha spiegato Bagnariol –. Il progetto è specifico per ogni studente, con un piano personalizzato». Nell’Isis Marchesini l’ipotesi è quella di 100 ore di lezione: 10 in ogni disciplina, tanto per cominciare.
Il valore aggiunto. «La nostra scuola è caratterizzata dalla qualità della proposta formativa e dell’accoglienza – ha detto lo staff docente delle classi prima, terza, quinta –. Il fattore umano è quello che fa la differenza nelle relazioni». Questo è l'inizio di un’avventura che affianca i ragazzi e le loro famiglie in un percorso difficile, dove i timori e le speranze si intrecciano: al tempo e allo studio.
«Le famiglie ci hanno chiesto se sia possibile sostituire le lezioni in presenza – hanno confermato i professori –. La didattica domiciliare con le lezioni in collegamento Skype mette in conto un kit tecnologico per la scuola e anche gli studenti».
Tutti i riferimenti di legge e dettagli si possono trovare nel sito web
www.scuola.fvg.it/usr/fvg/USRFVG/Progetti_scuola/integrazione/ScuolaOspedale/mod. Quello che serve? Il certificato medico per ottenere lezioni e pure l’esame a domicilio.
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