Storia della Grande guerra, un progetto

PINZANO La memoria della Grande Guerra come “ricchezza” storica per promuovere il territorio: questo l’intento dell’amministrazione comunale di Pinzano al Tagliamento. Oltre al recupero dell’ex...

PINZANO

La memoria della Grande Guerra come “ricchezza” storica per promuovere il territorio: questo l’intento dell’amministrazione comunale di Pinzano al Tagliamento. Oltre al recupero dell’ex ossario militare di Pion, l’altro sito individuato è quello del ponte sul Tagliamento, dove sono presenti fortificazioni legate al primo conflitto mondiale del quale tra poco ricorrerà il centenario.

In giunta comunale è passato il progetto di recupero inserito nel programma triennale 2009-2011 delle opere pubbliche, pari a 40 mila euro di cui 16 mila coperti dalla Regione, il resto con fondi comunali. Un momento in cui è stato fatto il punto sul futuro del progetto, che accanto ai lavori di cantiere veri e propri prevede anche la realizzazione di una specifica cartellonistica.

L’intento finale è quello di legarsi con le attività turistiche già in atto sulla riva sinistra del fiume, visto che a Ragogna è attivo da qualche anno il museo della Guerra. Nelle sue sale vengono raccontati il progetto fortificatorio d’anteguerra, i primi anni del conflitto, le battaglie della ritirata di Caporetto tra le quali la battaglia del Tagliamento, la difesa del monte di Ragogna e lo sfondamento di Cornino. Tutti avvenimenti che coinvolsero anche Pinzano, che quindi punta a entrare anch’esso in pianta stabile nell’itinerario tematico legato all’esposizione museale e che si sviluppa attorno al monte che domina la stretta sul Tagliamento.

A settembre dalla sede del museo era partito un gruppo di studiosi e appassionati, recatosi dapprima nella zona del ponte per osservare le fortificazioni (risalenti anche agli anni successivi alla Grande guerra), quindi sul vicino colle dove si trova l'ex ossario germanico, voluto dal Terzo Reich per ricordare i caduti della battaglia sul ponte. ©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto