Stop del Comune di Pordenone: "La scuola Collodi non si chiude"

PORDENONE. «La scuola Collodi non chiuderà». Il sindaco di Pordenone Alessandro Ciriani e il consigliere delegato Alessandro Basso lo hanno assicurato ieri alla delegazione di mamme ricevuta in municipio.
«Non è e non è mai stata nostra intenzione chiudere la scuola. Il problema è legato alla difficoltà si costituire la classe prima, difficoltà che rimane per ragioni tecniche. Questo non significa che ci sia la volontà di chiudere il plesso. A riprova – riferisce Ciriani – abbiamo assicurato alle mamme che i bambini che hanno iniziato il ciclo scolastico alla Collodi lo concluderanno in quella scuola».
L'amministrazione ha sostenuto degli investimenti («Penso ai 30 mila euro per il servizio di vassoio mensa, alla ritinteggiatura delle pareti, alla sistemazione della Palestrina») e altri ne farà nei prossimi mesi.
Sulla costituzione della prima classe «non possiamo prenderci impegni perché, come ha spiegato il consigliere Basso alle mamme, è una questione tecnica e i margini sono davvero pochi. Cercheremo invece un dialogo con la dirigente per ragionare sul futuro, su come rendere più attrattiva una scuola che ha una sua storia e un suo valore».
Il sindaco sa, perché il Comune sta monitorando la situazione, «che c'è un problema più generale di iscrizioni nelle scuole che ha a che fare con l'indice demografico. Nei prossimi anni il trend demografico ci dice che avremo un calo delle nascite, una buona tenuta nella fascia d'età delle scuole superiori e ovviamente un invecchiamento della popolazione. Tutti elementi sui quali va costruito un ragionamento di lungo periodo», aggiunge Ciriani.
Le mamme sono apparse soddisfatte rispetto all’impegno per il mantenimento della scuola, resta l'amarezza per la speranza al lumicino di attivare una classe prima. L'amministrazione intende rispettare la volontà e l'autonomia della direzione scolastica che su questo si è già espressa.
Forzare la mano significherebbe comunque aprire una guerra interna tra le scuole – è stato fatto intendere – perché istituti comprensivi che hanno iscrizioni in soprannumero non ce ne sono. Togliere i bambini a una scuola significherebbe spostare il problema. Per salvare la Collodi davvero, quindi, bisogna creare un progetto che renda la scuola nuovamente attrattiva per le famiglie.
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