Stelle dello sport, artisti e grandi chef fanno squadra per aiutare Ema

UDINE. Una cena di beneficenza che coinvolgerà cinque grandi ristoratori, anche internazionali, e super ospiti del mondo della cultura, della televisione e dello sport. È quanto sta organizzando lo chef udinese Kevin Gaddi, in collaborazione con London Television, Friuli in Food e molti sponsor, come Ccg, Officina Tipografica, Sicurgroup e Gp Eventi.
Lo scopo è raccogliere fondi per aiutare Ema, il giovane friulano che sta lottando dal suo letto d’ospedale a Udine contro una rara malattia.
La serata si svolgerà venerdì 20 marzo nelle sale del Là di Moret, e vedrà coinvolti gli chef del ristorante di casa Marini, del Castello Formentini, da Nando, e uno in arrivo dal Gola di Londra assieme al responsabile, Aaron.
I partecipanti potranno cenare con piatti succulenti e dare il proprio contributo attraverso un’asta di beneficenza che vedrà in palio oggetti e cimeli, come pezzi di scenografie di trasmissioni che hanno fatto la storia della televisione italiana, ma anche magliette di giocatori di basket e di calcio di altissimo livello.
In questo progetto Kevin, ha coinvolto anche l’ex capitano dell’Udinese Totò Di Natale, come pure i cestisti dell’Apu con Michele Antonutti. Ma per la serata sono attesi pure altri sportivi di alto livello, i cui nomi sono ancora top secret. Tra gli ospiti ci sarà anche Vittorio Sgarbi, che ha accettato subito l’invito, e Jack Shepherd, cantante famoso in tutto il mondo per i tributi a Ed Sheeran.
E poi, Sergio Galantini, reduce da “La sai l’ultima”, il modello Simone Zin, Fabrizio Nonis, e Pietro Ubaldi, una delle voci italiane de “I Pirati dei Caraibi”. Ema lotta contro una malattia rara che a 12 anni gli ha rubato la vista per poi tormentare il suo cuore e quello che ha ricevuto in dono da chi come lui avrebbe voluto vivere.
Emanuele è ricoverato da quasi 6 mesi nel reparto di terapia intensiva e semintensiva dell’ospedale Santa Maria della Misericordia di Udine, dove, a gennaio, ha ricevuto, tra le altre, la visita della Pattuglia acrobatica nazionale (Pan) e con i piloti delle Frecce tricolore è volato in alto per lanciare un altro accorato appello: «Non lasciatemi solo». —
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