Statue nel bosco danneggiate già programmato il restauro

/RAVASCLETTO
Una nuova vita per gli “sbilfs” dei boschi di Ravascletto. Le dieci statue che rappresentano i folletti della tradizione carnica, realizzate nel 2009 da artisti locali e posate sul sentiero a ridosso delle pendici dello Zoncolan, dopo la fedele presenza di 12 anni, soffrono ora i visibili segni del tempo. Il progetto di ristrutturarle e ridar loro l’antico splendore, parte dall’amministrazione guidata dal sindaco Ermes De Crignis, presidente della comunità di montagna, che ha lanciato un appello giunto fino a Romans d’Isonzo, dove un’entusiasta comunità, ha stanziato dei fondi per salvare gli “sbilfs”. L’itinerario è pensato per scuole e uscite didattiche nel verde e si snoda quasi interamente nel bosco che sovrasta l’abitato di Ravascletto e permette ai visitatori di camminare nella solennità di boschi vetusti, in compagnia dei suoi bizzarri abitanti scolpiti nel legno. Le sagome che fanno da stazione al viandante curioso, affiancate dalla storia di ognuno dei folletti, sono il sottofondo fiabesco di una passeggiata adatta ad ogni utente. «Le sculture fanno ormai parte della comunità – De Crignis – e ora con l’aiuto dei loro creatori, dei fondi comunali e quelli di Romans d’Isonzo, devoluti dopo Vaia per un’opera sul territorio di Ravascletto, ridaremo loro dignità».
«A supporto di questa intuizione di più di 10 anni fa – aggiunge De Crignis - esiste già una storia animata della volpe e del lupo, realizzata da Arianna Gobbo, originaria di Ravascletto. Ora vorremmo aggiungere alle didascalie, foto ed animazione, per arricchire la passeggiata».
Tra le idee dell’amministrazione per il mantenimento degli “sbilfs” di Ravascletto, l’evento partner della festa degli alberi e il progetto di “adozione di una statua”. Le sculture verranno affidate ad enti volenterosi e volontari o alle diverse scuole carniche, elementari o medie, assieme alla responsabilità del loro benessere e della salvaguardia d’un piccolo tesoro che parla d’arte e tradizione. —
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