Stadio, niente più Fontanafredda Il Pn calcio guarda a Portogruaro

Bruno Oliveti
La nuova casa provvisoria del Pordenone calcio? Non sarà più Fontanafredda. E questa è la prima e per certi versi clamorosa novità. Ma chi pensa a un nuovo stanziamento di fondi regionali “a vuoto” aspetti di sentire il resto: nessun euro sciupato per mettere a norma un impianto che non verrà utilizzato dai neroverdi, bensì una “deviazione” del contributo verso il Comune di Pordenone, che con quei soldi comincerà seriamente a ragionare sulla “quota pubblica” del nuovo stadio in città. Con il presidente del club, Mauro Lovisa, che grazie all’imminente ingresso in società di nuovi soci sarebbe pronto a iniziare già nel 2021 i lavori per la “Pordenone Arena”. La quale, a differenza del Tognon, sarebbe omologabile anche per la serie A. E nel frattempo i ramarri giocherebbero ancora a Trieste (sicuramente in caso di promozione) oppure al Mecchia di Portogruaro.
cambio di scenario
Che Lovisa avesse mal digerito la destinazione Fontanafredda si era intuito: sin dal momento in cui il sindaco Ciriani e il consigliere regionale Bolzonello parevano averlo convinto ad accettare l’idea, mai una parola ufficiale di conferma da parte sua. Che al successivo sopralluogo al Tognon aveva mandato il direttore generale Migliorini. Lovisa ci ha pensato su, ha cercato conferme sulla reale possibilità di realizzare lo stadio nuovo e, capendo che Comune e Regione non avrebbero potuto stanziare nuovi fondi per acquisl’to dei terreni e l’urbanizzazione dell’impianto cittadino, nel momento in cui Trieste avesse completato lo stanziamento (totale 2,5 milioni), a favore di Fontanafredda, ha fatto saltare il banco. In effetti l’eventuale salto in A avrebbe comunque reso inutilizzabile il Tognon. Con la nuova soluzione, se non altro, i soldi pubblici saranno davvero investiti in una buona, anzi ottima causa. E Pordenone potrà finalmente avere la sua nuova Arena. Certo, nella più ottimistica delle ipotesi i lavori non potranno partire prima di maggio-giugno del prossimo anno, e dureranno parecchi mesi. Serve quindi una valida soluzione pro tempore per una stagione e mezza, verosimilmente due.
nuova soluzione
Ovviamente, il tutto ipotizzando che i neroverdi continuino a giocare in serie B. In caso di salto nella massima serie, infatti, gli unici stadi “papabili” sarebbero di nuovo Udine (ormai difficile) e Trieste. Ma tralasciamo, per il momento, il grande sogno che Lovisa vuole continuare con forza a inseguire, come del resto gli ha suggerito sinora lo straordinario campionato disputato dalla squadra di Tesser, di gran lunga la più bella sorpresa della serie B 2019-2020. Posto che il Rocco è un impianto splendido, ci sono difficoltà di distanza (quanti tifosi dei ramarri si sobbarcherebbero 240 km tra andata e ritorno per seguire le gare interne, che oggi sono a porte chiuse e quindi non pongono il problema?) e pure di convivenza con i tifosi alabardati. Ecco dunque farsi largo con forza l’ipotesi del Mecchia di Portogruaro: raggiungibile in un quarto d’ora di auto, ha già ospitato la serie B una decina di anni fa, quindi è quasi già a norma. La squadra locale, allenata dal pordenonese Stefano De Agostini (zio di Michele, bandiera dei ramarri) milita in Eccellenza e condividere l’impianto non dovrebbe essere impossibile. La location piace, anche se è una sorta di “Bottecchia-2”: stadio vecchio, con il velodromo attorno al campo. Tra l’altro, per essere “sistemato” non necessiterebbe di cifre astronomiche. Ha 4 mila posti, ne servirebbero almeno 5 mila 500, ma l’Italia, si sa, è il Paese delle deroghe.
incontro
Così, nei giorni scorsi, Lovisa ha incontrato l’assessore allo Sport e alle Attività produttive di Portogruaro Luigi Geronazzo, il quale non solo si è dimostrato più che favorevole all’idea, ma ha rivelato di essere già un passo oltre il “sì”: «Nei prossimi giorni – ha spiegato ieri – cominceranno le verifiche tecniche e i dirigenti della Lega di serie B visioneranno il manto erboso. Ospitare il Pordenone in B ci interessa, le ricadute economiche sarebbero fortissime. È d'accordo anche il Portogruaro calcio». —
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