Stadio Friuli senza barriere: una rete di telecamere garantirà la sicurezza

UDINE. Sarà solamente un parapetto vetrato di un metro e dieci centimetri di altezza a separare gli spalti del nuovo Stadio Friuli dal rettangolo di gioco.
«Un modello a livello europeo» così ha definito il direttore amministrativo dell’Udinese calcio, Alberto Rigotto, l’impianto, che, per tre quarti ristrutturato, si accinge domenica a ospitare la prima partita della squadra bianconera.
Addio, quindi, ai vecchi fossati e alle recinzioni alte due metri e mezzo. Il nuovo Stadio Friuli sarà, praticamente, senza barriere.
«L’abbattimento – ha spiegato il direttore dei lavori, l’ingegnere Stefano Costantini – è stato applicato nella maniera più flessibile possibile e più all’avanguardia rispetto allo Juventus Stadium».
Tutti i dati tecnici sono stati illustrati ieri sera nel corso di un convegno dal tema “Nuovo stadio: abbattiamo insieme le barriere” organizzato dalla società bianconera e dalla Questura.
Curva Nord e distinti saranno separati da una barriera in cristallo di un metro e dieci centimetri, mentre all’ingresso dello stadio saranno raddoppiati i tornelli – 33 in totale – in modo da dimezzare i tempi di accesso agli spalti, rispetto a tutti i normali impianti della serie A.
Il bordo campo sarà praticamente inesistente, in modo tale che i tifosi diventino il “dodicesimo uomo”. Uno spettatore in curva nord potrà assistere alla gara a soli otto metri di distanza dai giocatori, chi invece si posizionerà nei distinti sarà a soli sei metri e mezzo.
Ma uno stadio senza barriere necessita inevitabilmente di più controlli. E così saranno ben 125 gli occhi elettronici che vigileranno l’interno dello stadio, i punti di accesso, ma anche i parcheggi per monitorare eventuali episodi spiacevoli, come successe alcuni anni fa poco prima di Udinese – Napoli.
«Sono telecamere – ha illustrato Carlo D’Odorico dell’azienda Calzavara che ha installato gli impianti – di ultima generazione, con elevata risoluzione, che permetteranno riprese non solo frontali ma anche verticali per smascherare eventuali oggetti portati illecitamente all’interno dell’impianto».
Ed è un appello alla sicurezza, infatti, quello che raccomandano la società e la Questura.
«Questa è una grande occasione per tutti i tifosi friulani. Su di noi sono puntati gli occhi di tutta Italia – ha detto il questore, Claudio Cracovia –. Dobbiamo dimostrare il grande senso di civiltà e la compostezza che hanno sempre finora caratterizzato il tifo bianconero. L’obiettivo è quello di trasformare l’evento calcistico in uno spettacolo aperto a tutte le famiglie. Ma solo con l’aiuto e la collaborazione di tutti ce la possiamo fare». Il sogno – ha concluso Cracovia – è quello di avere in futuro uno stadio senza polizia».
«Se è stato realizzato uno stadio senza barriere – ha precisato Giovanni Belmonte, responsabile del Gos - è perché abbiamo dato credito ai tifosi friulani». Il sindaco di Udine, Furio Honsell lo ha definito «uno stadio per le famiglie che riuscirà a far sentire nuovamente il calcio come lo sport principale per espressione di socialità».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto









