Stabile acquistato all’asta L’ex “Stato di Naon” diventa un ristorante

la storia
Un ristorante di fascia medio-alta nell’ex Stato di Naon. Il progetto sta prendendo forma grazie a Carlo Fagotti, Alina Buzzoi e Maicol Raffin che porteranno alle porte di Pordenone il “Carantan” di Domanins di San Giorgio della Richinvelda.
Affare fatto, l’immobile, circa 300 metri quadrati, è stato acquistato all’asta, la celebre trattoria entro un anno, conclusa la ristrutturazione, lascerà San Giorgio della Richinvelda per dare vita al “Brace & cultura dry aged meat restaurant” in via Roveredo.
«Contiamo di concludere i lavori entro un anno», conferma Alina Buzzoi. «Dal momento che non saremo più in affitto, come avvenuto per due anni a Grizzo di Montereale e cinque qui a Domanins, si procederà con una grande ristrutturazione». L’immobile, infatti, è chiuso da diversi anni. Carlo Fagotti ama le sfide: «Utilizzeremo esterno ed interno», prosegue Alina, «dove ci sarà spazio anche per la frollatura della carne». Si tratta di un procedimento tecnico con cui la carne viene fatta maturare all’interno di ambienti con temperatura, umidità, ph ed altri parametri strettamente controllati, per ammorbidirne le fibre e renderle quindi più tenere.
Il “Carantan brace e cultura” era nato come frasca negli anni Cinquanta assumendo poi l’attuale caratterizzazione di trattoria. Affianca ad un menu attento alle eccellenze e alle tradizioni locali, una selezionata scelta delle migliori carni del mondo, cotte sulla brace a vista.
La prossima primavera, dunque, farà rinascere quello che fu, a metà degli anni Ottanta, lo Stato di Naon. Non era una repubblica, non era una monarchia, ma uno “stato del vivere” dove intraprendenza, inventiva ed improvvisazione “governavano” l’operato dei suoi fondatori Pedro, Paco e il presidente Aldo Stevanato. Gli interni erano stati realizzati con oggetti usati e risistemati, Piermario Ciani si occupava dell’estetica delle pareti, che venivano modificate una volta al mese. Davide Toffolo ed Emanuele Barison predisponevano i menù, che spesso i clienti si portavano via e oggi sono diventati veri e propri cimeli. Molti ricorderanno, per l’inaugurazione, la comparsa di un totem a forma di mucca colorata.
Gli appuntamenti fissi erano il giovedì sera con il concerto rock e la domenica sera con il jazz, appuntamento che vantava le collaborazioni di Nevio Basso, Francesco Bearzatti e Bruno Cesselli. Un grande contenitore capace di dare sfogo a quella fucina di idee nel mondo dell’arte che era la Pordenone di allora.
Nello stabile di via Roveredo – che poi ospitò attività con fortune a fasi alterne – si esibirono per due volte i Futuritmi con Davide Toffolo, salito un paio di mesi fa con buon successo sul palco dell’Ariston al festival di Sanremo. Ma anche i Pitura Freska, Tolo Marton, i Dam Place di Francesco Vanin. Le serata di cabaret videro protagonisti i Papu e Natalino Balasso e non mancarono le collaborazioni con Cinemazero. —
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