Spiaggia per gay: «No ai ghetti»

Alfredo Follia si appella a Serracchiani. Ciriani (FdI): «Ipotesi inutile»

E’ bastata l’ipotesi, presentata dalla società Four Tourism, di creare una spiaggia gay friendly a Lignano a scatenare il dibatto e le polemiche. I primi a non gradire la trovata turistica sono stati proprio gli omosessuali e alle perplessità già sollevate da Arcigay si aggiunge anche Alfredo Follia, artista porde«nonese.

Che follia questa spiaggia». ci scherza su Follia, omosessuale da sempre impegnato nella difesa dei diritti delle persone prima ancora che delle minoranze. «L’idea di essere strumentalizzati per fare soldi, quando manca ancora una legge contro l'omofobia, è inaccettabile – dice –. Allora cosa facciamo una spiaggia anche per gente di colore? Ma dove siamo arrivati? Non può esserci un punto turistico per omosessuale. La Serracchiani bocci assolutamente questa idea che sarebbe ghettizzante». E aggiunge: «Il sole e le spiagge siano per tutti: da chi è omosessuale a chi ha famiglia. E devono essere i genitori a spiegare che siamo persone normali che non devono essere discriminate. Anche in spiaggia».

Secondo Follia queste proposte «offendono le persone che vivono con discrezione la propria sessualità. Non vogliamo arricchire persone che sono interessate solo al profitto – prosegue –. Ci siamo sempre scelti da soli le spiagge senza bisogno di ricorrere a denaro sporco che viene da progetti tutti da verificare». Per questo Follia fa un appello «a tutti gli mosessuali friulani: andate liberamente ovunque. Andate in tutte le spiagge, se qualcuno ci discrimina denunciamolo. Dobbiamo essere noi i primi a far valere i nostri diritti. Dobbiamo essere i primi avvocati di noi stessi».

Ma anche il mondo della politica non ha accolto con grandi entusiasmi l’idea di riservare una spiaggia a omosessuali, lesbiche, bisessuali e transessuali.

Il consigliere regionale Luca Ciriani (Fratelli d'Italia), già assessore regionale al turismo della giunta Tondo, evidenzia che una strategia di questo tipo «non è di nessuna utilità turistica». «Questo denota una non conoscenza dell’offerta turistica di Lignano – continua – visto che il 60 per cento della clientela è costituita da famiglie, pare sia stata fatta solo per parlare di sé. Si dovrebbe ragionare su cose concrete e non fare provocazioni che non servono a nulla e non si capisce a vantaggio di chi. Manca tutto il resto, come un collegamento con le iniziative, per fare un esempio, quelle della Grande guerra. Nelle località non c’è traccia di questo evento, abbiamo bisogno di collegamento e non di provocazioni che non servono a nulla».

Intanto il Consorzio Spiaggia Viva che rappresenta i concessionari balneari di Sabbiadoro, precisa la propria posizione. «Il rilancio di Lignano e del suo litorale – afferma la presidente Donatella Pasquin - passa attraverso tutte le categorie di persone dalle famiglie, agli anziani fino ai bambini, dai single ai gay». Una spiaggia aperta a tutti «perchè abbiamo potenzialità inespresse che vanno coltivate e approfondite. Da parte nostra non c'è alcuna voglia né di ghettizzare, né discriminare».

Il progetto, per altro, non considera solo gli omosessuali, ma immagina zone tematiche sulle spiagge e nelle strutture di accoglienza che possano andare incontro alle esigenze delle diverse fasce di turisti. Nel momento in cui il target viene definito in base alle tendenze sessuali, però, diventa difficile non cadere nella discriminazione.

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