Speleologi in grotta a La Foos di Campone



La messa natalizia nella grotta “La Foos” di Campone, che ha riunito gli speleologi dell’Unione Speleologica Pordenonese, i loro parenti e gli appassionati in genere, si è tenuta all’interno dell’antro, illuminato da più di 200 candele, col solo ausilio di una torcia e dei led della cometa che campeggiava sopra all’altare improvvisato. A officiare la messa, quest’anno, è stato don Giacomo, che ha voluto soffermarsi sui concetti di “stupore” e “profondità”. Stupore, perché bisogna tornare a sorprendersi, come nella tradizione cristiana i pastori di fronte alla scena della Natività. Profondità, perché a forza di vivere una vita nei social siamo arrivati a dimenticarci cosa essa sia nei pensieri, nel parlare, nei rapporti: «Troviamo il tempo – ha sottolineato il sacerdote, con evidente riferimento alla location – per darci del tempo “carsico”, sentire il rumore dell’acqua che scorre in profondità, evitando ciò che è superficiale». Poi offerte libere per la colletta alimentare gestita dal parroco di Rorai don Lino. —



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