Spargimento delle ceneri una sola richiesta a San Odorico in un anno

SACILE
Un’unica richiesta di spargere le ceneri del caro estinto in 12 mesi: a Sacile è questo il bilancio dello sportello cimiteriale in Comune. «Le richieste latitano – dice Antonello Bontempi, ex assessore all’ambiente –. L’area è inutilizzata nel camposanto di San Odorico».
Il cinerario comune è da un anno nel cimitero monumentale, dove per disperdere le ceneri serve la volontà espressa nel testamento o altra dichiarazione scritta. «Il giardino delle rimembranze è nell’area semicircolare superiore dell’emiciclo – ha continuato Bontempi –. È stato predisposto con una zona verde, sassi di fiume, irrigazione per consentire le operazioni di spargimento delle ceneri e una panchina. Un’area progettata con molta cura: ma non è utilizzata. Va indagata la ragione».
Il regolamento cimiteriale varato nel 2016 dal Comune ha riservato l’area per i famigliari che decidono di cremare i cari defunti e consegnare agli elementi naturali le ceneri. L’area offre la possibilità di poter scegliere fra la concessione di un ossario per il deposito delle urne cinerarie, un cinerario comune per la deposizione delle ceneri o l’affidamento ai familiari e quindi lo spargimento. Il servizio è stato previsto dalle norme in materia di cremazione, in particolare la Legge 130 autorizza la dispersione delle ceneri anche nel perimetro cimiteriale.
Il dato in aumento è quello sulle cremazioni. «L’aumento notevole della cremazione dei feretri è oggettivo a Sacile: oltre un centinaio all’anno – hanno confermato in municipio –. L’utilizzo del cinerario comune e lo spargimento delle ceneri nel giardino delle rimembranze sono gratuiti». L’idea era quella di rispondere alle richieste delle famiglie che con le ceneri dei congiunti cremati, invece c’è stata un’unica richiesta. «La dispersione delle ceneri è autorizzata dall’ufficiale dello stato civile», recita la norma. –
C.B.
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