Sospeso il processo per omicidio

San Vito, per lo psichiatra l’anziano imputato non è in grado di stare in giudizio. Verifiche semestrali

SAN VITO. Omicidio nella casa di riposo di San Vito, il processo è sospeso. Finché l’indagato Francesco D’Arcangelo, 87 anni, di San Martino al Tagliamento, non sarà riconosciuto capace di stare in giudizio.

Al momento, invece, la relazione dello psichiatra Angelo Cassin, al quale era stato affidato l’incarico, decreta il contrario. Ovvero che l’anziano non è in condizione di capire né di assistere al processo.

Morto l’anziano pestato in casa di riposo: ora è omicidio

La relazione del perito è arrivata sul tavolo del giudice per l’udienza preliminare Alberto Rossi. Processo sospeso, dunque. Il giudice Rossi, tuttavia, ha disposto accertamenti periodici, con cadenza semestrale su D’Arcangelo, difeso dall’avvocato Antonella Brandolisio.

Nel caso in cui l’anziano acquistasse nuovamente la capacità di stare in giudizio, il procedimento – l’ipotesi di reato è omicidio preterintenzionale – potrebbe approdare in tribunale.

Ogni sei mesi, dunque, l’indagato, che ora si trova in una struttura protetta dello Spilimberghese, sarà sottoposto a una visita per verificare il suo stato. Nella struttura D’Arcangelo non è sottoposto ad alcuna misura restrittiva, ma viene semplicemente curato e assistito.

Si riserva di comunicare sul punto la posizione dei suoi assistiti l’avvocato Anna D’Agostino, legale di fiducia dei familiari della vittima, Luigi Canzio Sist. Previo studio della documentazione.

I parenti si erano costituiti parte civile all’udienza preliminare dello scorso maggio, dove era cominciato l’incidente probatorio.

Il 92enne di Porcia era stato aggredito il 31 marzo scorso dal suo compagno di stanza nella casa di riposo di San Vito ed era morto in ospedale dopo più di un mese d’agonia a seguito delle ferite riportate.

D’Arcangelo, secondo la ricostruzione degli inquirenti, in preda a un raptus aveva massacrato Luigi Canzio Sist a colpi di stampella e con il telefono della doccia, svitato dal tubo.

Poi l’87enne era tornato a coricarsi nel suo letto, come se nulla fosse accaduto. Erano state le operatrici notturne della casa di riposo, pochi minuti dopo, a ritrovare l’anziano in un lago di sangue. Subito era stato lanciato l’allarme.

Sul posto era giunta l'équipe medica del 118 e i carabinieri di San Vito e di Pordenone. Luigi Canzio Sist era stato trasportato d’urgenza all’ospedale di Pordenone e qui era stato sottoposto a un delicato intervento di chirurgia maxillo-facciale: aveva riportato numerosi traumi al volto. Le sue condizioni erano apparse subito molto gravi.

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