Sorpresa: il ponte del Diavolo “sparisce” per il centenario di Caporetto

CIVIDALE. L’imponente e promettente operazione di pittura del ponte del Diavolo, sul quale cinque madonnari provenienti da altrettanti Stati europei simuleranno il vuoto prodotto dal brillamento del 27 ottobre del 1917, comporterà un’intera settimana di stop alla circolazione veicolare.
Da domenica 22 ottobre, giorno di ordinaria chiusura al traffico (come in tutti i festivi), il passaggio sul Natisone resterà dunque impraticabile per i mezzi fino al 30 o, al massimo, al 31.
Lo annuncia l’assessore alla viabilità Flavio Pesante, spiegando che il lavoro affidato agli artisti si prospetta impegnativo e richiederà dunque più giornate di attività: il ponte sarà completamente rivestito, spallette incluse, con un telo sul quale verrà appunto raffigurata l’acqua del Natisone, a evocare lo squarcio apertosi fra Borgo di Ponte e Borgo Duomo dopo la tremenda esplosione («E tutta la città tremò», scrisse monsignor Liva nel suo diario).
Nato da un’idea della direttrice del Museo cristiano, Elisa Morandini, il progetto ha ottenuto ogni avallo necessario e promette di trasformare il punto più panoramico di Cividale nell’irripetibile scenario di una grande creazione artistica, che ovviamente dovrà essere pronta per la data della solenne commemorazione del centenario dell’abbattimento del manufatto, il 27 ottobre.
«Il pubblico, poi – rende noto Pesante –, potrà camminare sul dipinto, che verrà realizzato con materiali capaci di resistere agli effetti del calpestio».
Una sorta di passeggiata nell’aria, insomma, in sospensione sulla forra: il 27 quel “volo” immaginario sarà affidato, durante la cerimonia, ad alcune ballerine della scuola di danza di Erica Bront, che vestite di bianco scivoleranno leggere sull’acqua a simboleggiare le anime dei tantissimi caduti.
Vincolante, per il rispetto del programma, è ovviamente il bel tempo: qualora il meteo si mettesse di traverso l’iniziativa non verrà annullata, bensì trasferita nel palazzetto polifunzionale. Fervono intanto i preparativi in vista dell’evento anche alla scuola secondaria di primo grado Piccoli, che presenterà al teatro Ristori (alle 18) il toccante spettacolo “Aquiloni a Cividale e campane a Kabul”.
Allestita per il Mittelteatro, la rappresentazione crea un parallelo fra l’odissea del cividalese Gildo Movia (che da bambino, subito dopo la disfatta di Caporetto, fu protagonista di un’incredibile storia di profuganza, chiusasi al palazzo del Quirinale) e di un ex allievo della Piccoli, giunto in Italia dopo un’avventura infinita, apertasi a Kabul. A Cividale ha imparato l’italiano proprio facendo teatro.
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