Sorprende il ladro che la colpisce e fugge

Morsano, medicata in ospedale l’addetta alle pulizie nella casa di Andrea Maschio. Indagini per tentata rapina impropria

MORSANO. Momenti di paura, ieri mattina, in una villa in via Mussons a Morsano: la domestica di casa si è trovata faccia a faccia con un malvivente, fuggito a mani vuote, rimediando un colpo sul volto. Sull’episodio indagano i carabinieri: restano ancora molti aspetti da chiarire. La tentata rapina impropria è avvenuta all’incirca alle 9.30, in casa di Andrea Maschio, uno dei figli di Egidio Maschio, presidente del gruppo Maschio Gaspardo, leader mondiale nelle produzione di macchine agricole, che a poche decine di metri dall’abitazione in questione vede sorgere lo stabilimento morsanese del gruppo, uno dei più importanti (è la sede della Gaspardo, storico marchio acquisito dal gruppo nel 1994). Un ampio casolare sviluppato su tre piani, ben sorvegliato da telecamere al portone d’ingresso e in altri punti: ciò non avrebbe scoraggiato il malvivente che si è introdotto nell’abitazione.

In casa c’era soltanto Cristina Paparella, 42 anni, di Cordovado, dipendente della Maschio Gaspardo con incarichi di pulizie, anche nell’abitazione oltre che nello stabilimento. Andrea Maschio, come spesso capita, era all’estero per lavoro, i suoi familiari fuori casa (oltre ad Andrea, in via Mussons, risiedono la moglie e quattro figli). L’addetta alle pulizie era al piano terra, nei pressi dell’ingresso principale, intenta nei consueti lavori di pulizia. A un certo punto avrebbe sentito un rumore provenire dal piano di sopra. «Chi è? C’è qualcuno?», avrebbe chiesto, avvicinandosi alle scale. Tutto, poi, si sarebbe svolto in pochi istanti. Un uomo, col volto travisato da un passamontagna, dopo avere sceso rapidamente i primi gradini dal piano di mezzo, avrebbe saltato agilmente l’ultima serie, arrivando a terra: si sarebbe trovato sulla sua strada la donna, così, senza pensarci due volte, l’avrebbe fatta finire a terra con un colpo al volto. Non sarebbe stato un pugno, comunque un colpo deciso: una manata o una botta con l’avanbraccio, inferta nella zona della bocca. L’estraneo è poi fuggito, ma Paparella non sarebbe stata in grado di capire verso quale uscita della casa si sarebbe diretto. Lei stessa ha allertato i soccorritori, intorno alle 9.40.

Sul posto sono giunti un’ambulanza del 118, nonché i carabinieri delle stazioni di Cordovado e di San Vito e dell’aliquota Radiomobile. Paparella, trasportata all’ospedale di San Vito e dimessa in mattinata, ha rimediato cervicalgia ed escoriazioni: cinque i giorni di prognosi. È stata sentita dai carabinieri, che indagano per tentata rapina impropria. Rientrata, la moglie di Maschio ha fatto sapere che in casa, a un primo controllo, non mancava alcunché e tutto era apparentemente in ordine. «Del resto, non teniamo niente di valore – ha commentato –. E’ la prima volta che ci capita qualcosa del genere, in 16 anni che abitiamo qui». Neppure i vicini si sono accorti di nulla, se non del viavai di carabinieri dopo il fatto.

Andrea Sartori

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