Sopralluogo dopo la tempesta Gava: «Una bonifica titanica»

«Ho provato un moto di orgoglio di friulanità nel tornare nelle zone alluvionate dopo qualche mese e vedere opere già realizzate e ruspe al lavoro». Con queste parole il sottosegretario Vannia Gava si è congedata dai sindaci della Valcellina e dai vertici del Parco naturale delle Dolomiti friulane. Il sopralluogo alle aree colpite dalla tempesta di Ognissanti si è svolto ieri mattina e ha registrato tappe al Vajont, Erto Vecchia, Cimolais e Barcis. Gava era accompagnata dall’assessore regionale alle foreste, Stefano Zannier.
Proprio la sinergia governo-Regione è stata al centro dei vari interventi dell’esponente del ministero dell’Ambiente, che ha ringraziato il governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, e il suo vice Riccardo Riccardi per il lavoro già eseguito in valle.
«Da Roma abbiamo stanziato 377 milioni di euro, vista la mole di situazioni ancora da risolvere da queste parti – ha detto la rappresentante del Governo –. Mi ha colpito lo stato in cui versa il lago di Barcis, una delle principali perle del nostro turismo, e sono contenta che la protezione civile si stia già adoperando per la rimozione delle migliaia di tronchi incagliati nel fango. Il governo sarà al fianco dell’amministrazione e della Regione in questa titanica bonifica. Prima metteremo in sicurezza l’invaso e prima potremo voltare pagina, riportando in zona i visitatori».
«La montagna non va infatti soltanto salvata e protetta, bensì vissuta – ha sottolineato Vannia Gava durante la visita allo stabilimento di acque minerali Dolomia di Cimolais –. Un’azienda di questa portata nel cuore della Valcellina è una realtà da sostenere con il potenziamento dei servizi. Senza servizi, le imprese e gli abitanti sono invogliati ad andarsene. A quel punto, non muore soltanto un territorio: cancelliamo storia e cultura di un’intera comunità. Dolomia dimostra come sia possibile investire nelle aree periferiche e portare il nome del Friuli sulle tavole di tutto il mondo».
In mezzo alle varie strette di mano e saluti dei residenti, Vannia Gava, Stefano Zannier e i sindaci si sono ritagliati una pausa all’hotel Margherita di Cimolais e un giretto nel cuore di Erto Vecchia: «Torno sempre in mezzo a queste case di sassi che raccontano molto più di tante parole», ha detto l’esponente di governo.
Non poteva mancare un momento di cordoglio alla diga del Vajont, ritenuta da Gava «un monito contro chi vuole a tutti i costi opere che possono risultare necessarie all’economia, ma incompatibili con la natura di certi luoghi». —
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto