Sono Bepi Sadomaso di Cividale, e su Deejay Nicola Savino spopola

Fila via come una scheggia e ha un qualcosa di familiare. Cadenza a fisarmonica, quei fruts, frute, parcè, o soi buttati dentro a un fritto misto linguistico più simile a un gram melot tipico del miglior Dario Fo che a un idioma concreto.
«Mandi sono Bepi Sadomaso di Cividale», dice il tizio dai microfoni di Radio Deejay «sto cercando une brave frute par maridami, per sposarmi, ecco». Oh, cavolo. La prima volta abbiamo sgranato gli occhi e tirato le orecchie. E questo da dove spunta? Controlliamo il canale, okey, è proprio Radio Deejay. E il programma Ciao Belli. Un classico del post prandiale. Sarà mica Mandi Mandi? Difficile, Milano è sparito da un po’. E poi la voce, un’altra cosa. Internet, facile. Un paio di clic su YouTube e su Facebook. Eccolo qui, Bepi Sadomaso. E, sotto, un sacco di post.
«Ahahah çe figade, miôr sintì siet minûs di chiste trasmision che no mieç ore di telegjiornal rai regiônâl triestin!!!», scrive Ivan. «Bepi!!! Par Furlan sberla si dîs “pataf” o “papin” e corredo “furniment”...e Friuli cun l’acent su le U par plasê! Mandi!», fa giustamente pesare il maestro Blanc Luche. Bene, allora esiste e non siamo stati sorpresi dal classico vocio dell’aldilà. Si va a fondo. Basta poco per beccare il colpevole: Nicola Savino. E chi se no! Non nuovo a scherzetti diabolici.
- Alore Savino, come caspita ti sei inventato ’sto Bepi?
«Guarda, stavamo girando attorno a un personaggio nuovo. Per dirti la verità lo volevamo veneto. Prova e riprova, si sbatteva sempre contro il solito dialetto fritto e rifritto. Un giorno suona in radio un certo Giovanni, che si offre per fare un friulano doc. Colgo il balon al balzo e me lo invento. Giovanni, poi, si mette a disposizione per qualche traduzione».
- Mica facile per uno di Lucca come te, cresciuto a San Donato Milanese.
«Mah, in famiglia abbiamo tutti la propensione per le lingue. Mio padre a 80 anni parla l’inglese fluently, mia sorella è laureata in lingue, io me la cavo un po’ con tutto. Mai avuto problemi a blaterare con accenti strani».
- Ma il Friuli lo conosci?
«Non da girarlo bendato, ma a Lignano ci sono stato un sacco di volte: ero uno degli autori del Festivalbar. E anche con X Factor. Insomma almeno so dov’è, al contrario di tanti saccenti romani che lo confondono con l’Austria».
- A Radio Deejay, tra l’altro, lavora Andrea Pellizzari, un made in Udine..
«Un ottimo consigliere, anche se Andrea non lo mastica poi così bene il friulano. Abbiamo vissuto insieme a Milano tanti anni fa e lui, ogni mattina, si mangiava prosciutto e formaggio».
- Non è colazione tipicamente friulana...
«Non so, mi dava l’idea di sì. In effetti è più crucca».
- Senti, qualche parola in lingua che hai già imparato a memoria?
«Oh, certo. “Ce mut la bi...”, quella subito. Mi fa impazzire, emm, forse non si può dire... una bella gnocca.. “une fri...”, quella, ci siamo capiti. E poi forchetta e cucchiaio».
- Quindi?
«Non me le ricordo. Tipo piron e ...
- Sedon
«Sì, sì. Fantastico»
- Vabbè, mandi Bepi
«Mandi furlans».
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