Social housing, inaugurata casa Magnolia
Taglio del nastro a casa Magnolia: è stato inaugurato il terzo appartamento per i gruppi di autonomia abitativa dei progetti di “cohausing”, a Pordenone. Un gruppo di quattro donne che hanno vissuto il disagio psichico, aumenta i progetti provinciali. «Ora ci sono 8 residenze: tre a Pordenone, due ad Azzano Decimo, due a Sacile e una a Spilimbergo – riepiloga Savina Capuzzello vertice dell’associazione “Artsam durante e dopo noi” -. Nei gruppi-appartamento abitano 31 persone che sono state in carico al Dipartimento di salute mentale. Con il risultato di permettere un significativo turnover nelle strutture dipartimentali (pari al 40%) e l’assunzione di 12 assistenti familiari».
Le case sono di chi le abita: l’obiettivo è quello dell’integrazione sociale e della vita sostenibile, fuori dai reparti di ospedale. «Le persone che abitano gli appartamenti li considerano casa propria – dice Capuzzello con la volontaria Aurelia Pichilli –. Una casa senza svilenti etichette di pazienti o di ospiti, ma con un proprio ruolo di protagonisti attivi nella conduzione, con diritto di parola e di opinione».
Funziona la collaborazione tra l'Azienda sanitaria, il dipartimento di salute mentale, l'ambito urbano e l'associazione dei familiari. «La malattia mentale non può significare ricovero, separazione, scavalcando i diritti di chi sta male – conclude Capuzzello –. In più si risparmia sul fronte della spesa pubblica». (c.b.)
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