Soccorsi altri due hippy al maxiraduno, i medici lanciano un sos: "Ora sgomberateli"

TRAMONTI DI SOPRA. Altri due interventi urgenti di soccorso sanitario con l’elicottero, nel tardo pomeriggio di sabato 12 agosto, a Tramonti di Sopra, dove è in corso il raduno internazionale hippy al quale partecipano tremila persone.
In pericolo di vita un giovane di nazionalità indiana che è stato elitrasportato e ricoverato a Udine dove si trova ora in prognosi riservata: era in stato di shock settico, sindrome causata da una grave infezione che coinvolge tutto l’organismo.
In gravi condizioni, anche se non in pericolo di vita, una donna che si è ustionata con l’acqua riportando lesioni sul 10 per cento del corpo. È stata elitrasportata fino a un punto più a valle, sempre a Tramonti di Sopra, dove attendeva l’ambulanza: ora è ricoverata all’ospedale di Pordenone.
Salgono così a quota 5 gli interventi urgenti con l’elicottero a Tramonti di Sopra per soccorrere partecipanti al raduno hippy, in corso dal 22 luglio nell’area di Malga Chiampis.
Il 28 luglio l’elicottero era intervenuto per un olandese caduto da una parete di roccia. Pochi giorni dopo l’elicottero della Protezione civile era stato allertato per un hippy morso da una vipera. Poi, domenica scorsa, l’incidente costato la vita ad Almond Blosoms Rieli, 40enne belga colpito da un grosso ramo staccatosi da un albero ad alto fusto, strappato dalla furia del vento.
Una tragedia avvenuta sotto gli occhi della compagna e della figlia di quest’ultima, 4 anni. Nel frattempo erano venuti alla luce, per fortuna in buone condizioni di salute, due neonati. Il primo parto proprio nella radura che ospita il raduno, il secondo nelle vicinanze del torrente Viellia.
Insomma, ormai la situazione sta diventando sempre più problematica dal punto di vista della gestione sanitaria e delle emergenze. Gli interventi di soccorso si sono svolti in condizioni giudicate testualmente «di assoluto disastro igienico».
Una constatazione inquietante, anche tenendo conto del notevole affollamento. Il rischio, insomma, è non solo che si verifichino ulteriori incidenti ma anche che le condizioni igieniche precarie favoriscano la diffusione di malattie. Ieri non è stato possibile conoscere la causa dell’infezione, ma da quanto si è potuto apprendere il giovane di nazionalità indiana, all’arrivo dei soccorritori, era in pericolo di vita.
Ancora poche ore è per lui avrebbe potuto essere già troppo tardi. Aveva la febbre altissima, e da almeno due settimane, battito molto flebile, ipotensione. Inoltre era in stato di disidratazione. Un medico spagnolo presente al campo ha dato l’allarme con il telefono satellitare. I soccorritori hanno imbragato il paziente e l’elicottero lo ha trasportato a Udine.
Quanto alla donna, l’intervento urgente si è rivelato ieri provvidenziale: le ustioni, senza cure adeguate, avrebbero potuto originare una grave cancrena.
Insomma, il limite ormai è superato secondo quanto ha sottolineato ieri sera il direttore della Sores (Sala operativa regionale emergenza sanitaria), il dottor Vittorio Antonaglia: «Non è possibile – ha dichiarato – che il raduno continui in queste condizioni».
A preoccupare, come detto, non è solo la questione legata al rischio di incidenti e infortuni, ma anche è soprattutto le condizioni igieniche. Il dottor Antonaglia ha espresso l’intenzione di far presente formalmente la gravità della situazione alle autorità sanitarie e al sindaco.
La richiesta è quella di intervenire per evitare che peggiori ulteriormente, anche perché, secondo quanto annunciato dagli organizzatori, il giorno di chiusura del raduno è ancora lontano: è il 21 agosto.
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