Smaltimento dell’amianto La discarica è andata in “rosso”

cordenons
Nel 2021 la discarica del Vinchiaruzzo ha prodotto quasi mezzo milione di euro in meno di entrate per il Comune. Queste sono scese dai 650 mila euro previsti nel bilancio 2021 agli effettivi 183 mila euro.
Il “buco” è causato dall’effetto domino del blocco dei conferimenti dei sovvalli in discarica, dovuto alla gestione del cumulo di rifiuti contenente amianto rinvenuto ancora nel 2013 sul sito. Il cumulo è risultato essere in quantità superiore a quella stabilita da una iniziale perizia e ha “sballato” il piano dei conferimenti e delle entrate.
Questo “surplus” ha “occupato” spazi destinati ai sovvalli, esaurendo prima del previsto il lotto della discarica già costruito. Per Regione e Arpa, tuttavia, lo smaltimento dell’amianto in discarica era prioritario su tutto. Da aprile perciò la discarica è chiusa e non “guadagna”.
Nel frattempo Herambiente ha terminato lo smaltimento del cumulo come da prescrizione e Arpa ha eseguito le analisi al suolo, di cui si attendono gli esiti con le indicazioni su come procedere. Lo fa sapere l’assessore Lucia Buna (Ambiente) che lancia ora un grido di aiuto ai due enti di controllo affinché autorizzino l’apertura in tempi brevi. «Ne stanno facendo le spese i cordenonesi – lamenta l’assessore – che si sono accollati l’onere dello smaltimento di un cumulo di amianto che non è il loro».
Con l’ultima variazione al bilancio 2021 – che sarà votata dal consiglio comunale domani sera – le entrate della discarica chiuderanno a quota 183 mila euro, il dato comunicato da Herambiente alla luce dell’effettiva attività svolta.
«La discarica – sottolinea l’assessore al bilancio Andrea Gobbo – ha accolto sovvalli solo tra gennaio e marzo. Nel bilancio comunale queste minori entrate sono compensate da risparmi fatti su altri capitoli». La situazione pesa sui cittadini, dal momento che la gestione dei rifiuti è interamente pagata con la Tari. «Il Comune non riuscirà a praticare sulla Tari le riduzioni promesse che contavano proprio sulle entrate della discarica», aggiunge Buna, che ricorda anche che «le ditte stanno conferendo fuori regione con maggiori costi«.
Preoccupa anche il fattore tempo. «Tra le richieste di Herambiente c’era stata quella di completare lo smaltimento del cumulo e contestualmente costruire le nuove celle – rileva l’assessore –, così da essere pronta a riaprire appena chiuso il capitolo del cumulo. Non l’è stato concesso. Poiché per costruire il nuovo lotto (le ultime quattro celle) ci vorranno altri dieci mesi, alla fine la discarica sarà rimasta chiusa quasi due anni, con danno di tutti». —
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