“Sior Lino”, l’imprenditore illuminato

PORDENONE. Il 2 giugno 1968, cinque anni dopo la laurea honoris causa in ingegneria conferitagli dall’Università di Padova, Lino Zanussi è nominato cavaliere del lavoro.
Due anni prima il presidente della Repubblica Giuseppe Saragat aveva visitato la fabbrica di Porcia, in occasione dei suoi cinquant’anni: contava oltre 7 mila dipendenti.
Rex-Zanussi: i frigoriferi più diffusi in Europa. L’azienda comincia ad operare con la consociata spagnola Ibelsa e ad acquisire le concorrenti: Becchi, Stice, Castor. Nasce il Gruppo Zanussi.
Il 18 giugno 1968 Lino Zanussi ha 48 anni: in 22, da una piccola fabbrica ha creato un colosso. Quel giorno per recarsi in Spagna dovrebbe utilizzare un Grand Commander a elica. È l’aereo aziendale che vorrebbe sostituire.
«E poiché è pressato dalle insistenze della Piaggio – scrivono Piero Martinuzzi e Nico Nanni nel libro “Lino Zanussi”, Comune di Pordenone editore – per provare il Douglas Piaggio 808 decide di approfittare dell’occasione». Il tempo è pessimo, sul nord della Spagna poco dopo le 17. Il pilota non riesce a individuare la pista Fuenterrabia di San Sebastian. Vola troppo basso e finisce contro il monte Jaizkubel.
Lino Zanussi muore con il vicedirettore generale Alfio Di Vora, il direttore generale dell’Ibelsa Giovanni Battista Talotti, il suo collaboratore Hurtato De Mendoza, il pilota Sergio Millich e il capo collaudatore della Piaggio Davide Albertazzi. Non mancano le speculazioni, come l’ipotesi dell’attentato: Zanussi è un marchio dominante nel mondo e questo infastidisce.
La notizia, data subito da radio e giornali, viene confermata la mattina dopo attraverso gli altoparlanti aziendali. «Una tragedia – ricorda Sergio Gentilini – che sconvolse il Friuli, paralizzò la regione e l’intero mondo politico italiano. Il “nostro sior” Lino, il nostro imprenditore illuminato non c’era più».
Nell’atrio del palazzo uffici di Porcia, scrivono Martinuzzi e Nanni, «viene allestita la camera ardente, visitata in silenzio da decine di migliaia di persone, moltissime delle quali non avevano mai incontrato l’imprenditore scomparso». I funerali vengono celebrati nel duomo San Marco, a Pordenone. Il corteo funebre, aperto dai camion aziendali con centinaia di corone di fiori, percorre le strade tra due ali di folla.
Il 24 giugno Guido Zanussi, con a fianco la vedova Gina Zanussi e il fratello Antonino, si rivolge ai dipendenti via radio: il Gruppo va avanti. Il nuovo consigliere delegato è Lamberto Mazza, già direttore finanziario e amministrativo, Domenico Modolo, capo della segreteria generale, diventa direttore tecnico.
Il Friuli occidentale perde l’uomo più potente e umile. «Il mestiere del ricco non fa per me, la mia forza è probabilmente di essere nato qui, in questo posto che non consente distrazioni».
Il Friuli, scrivono Martinuzzi e Nanni, saluta «un uomo intelligente, con uno spiccato senso della misura e dell’autorità, intraprendente, capace di capire per tempo l’essenza dei problemi e di escogitare soluzioni non tradizionali e vincenti».
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