Sintesi, dichiarato il fallimento dell'azienda: adunanza dei creditori in ottobre

Spilimbergo: in Tribunale l’epilogo che era nell’aria dal 22 marzo, quando era stata interrotta l’attività. Chiude un pezzo di storia dell’industria del mobile. L’azienda, ai tempi d’oro, aveva 300 dipendenti

SPILIMBERGO. Era nell’aria dal 22 marzo scorso, quando la storica azienda del mobile spilimberghese aveva chiuso i battenti e aperto la procedura di mobilità per cessata attività. Ma ora è ufficiale. Sintesi spa, con sede a Spilimbergo, nella zona industriale Cosa, ha portato i libri in Tribunale, che ne ha dichiarato il fallimento.

La sentenza è stata emessa nella camera di consiglio del 27 maggio ed è stata depositata ieri in cancelleria fallimentare.

Entro tre giorni dalla comunicazione della sentenza, Sintesi spa dovrà depositare i bilanci, le scritture contabili e fiscali obbligatorie nonché l’elenco dei creditori.

L’adunanza dei creditori per la verifica dello stato passivo è fissata per il 7 ottobre alle 11.30, nell’ufficio del giudice delegato Francesco Petrucco Toffolo.

È stato nominato curatore fallimentare Alberto Poggioli, con studio a Pordenone.

Creditori e terzi che vantino diritti reali o personali su beni in possesso dell’azienda fallita avranno tempo fino a 30 giorni prima dell’adunanza per poter presentare le loro domande di insinuazione.

Si chiude così, ufficialmente, un pezzo di storia dell’industria del mobile nel Friuli occidentale.

Sintesi spa ha rappresentato uno dei fiori all’occhiello del sistema produttivo spilimberghese. L’aveva fondata, a metà degli anni Settanta, Pietro Soligon, partendo da un piccolo impianto di cromatura, prima manuale, poi, nel giro di qualche anno, automatico.

Finché l’azienda non è stata in grado di produrre arredi in proprio, inaugurando una storia di successi e di innovazione costante di tecniche e materiali e acquisendo un portafoglio clienti dal respiro internazionale.

Basti pensare che nel suo periodo d’oro – fino a una decina di anni fa – lo stabilimento della città del mosaico ospitava, nei suoi cinquantamila metri quadrati di capannoni, più di trecento dipendenti, terzisti compresi.

Scampata alla prima morsa della crisi, è stato nel 2013 che Sintesi spa ha subito il primo pesante contraccolpo dalla congiuntura economica sfavorevole: un brusco calo di commesse ha stoppato l’impianto di cromatura, per l’epoca all’avanguardia.

Il calo di fatturato ha portato, nel giugno di quello stesso anno, al concordato, con la cassa integrazione per cinquanta degli ottantaquattro dipendenti superstiti e per soli trentaquattro il passaggio alla nuova Sintesi spa che fa capo a Ikf spa.

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