Simula un furto nel proprio locale per intascare i soldi dell’assicurazione

La crisi morde. E non risparmia (anzi) il comparto commerciale. Capita così che, alle prese con problemi di liquidità, a una negoziante baleni l’idea di simulare un furto per intascare i soldi dell’assicurazione. Si tratta di casi estremi, circoscritti, certamente una goccia in un oceano di raid ladreschi effettivamente messi a segno dai malviventi in tutto il Friuli. Eppure negli ultimi giorni i carabinieri del Nucleo operativo Radiomobile hanno smascherato le intenzioni di due esercenti, che avevano segnalato ai militari dell’Arma di aver subito altrettanti furti. Sono stati denunciati a piede libero “solo” per procurato allarme presso l’autorità e non per simulazione di reato unicamente perché non avevano ancora formalizzato la loro denuncia.
Recentemente, da un bar dell’hinterland, era partita la segnalazione di un furto di sigarette. La proprietaria aveva spiegato ai carabinieri di essere stata svegliata, nel cuore della notte, dall’allarme del negozio, che si trova sotto la sua abitazione. Spaventata per la possibile presenza dei ladri – aveva spiegato ai militari dell’Arma intervenuti per i rilievi – era rimasta asserragliata in casa. Una guardia giurata, intervenuta sul posto, aveva notato una delle porte del locale aperta, ma senza notare particolari segni di effrazione.
Dal locale erano spariti, stando a un primo controllo effettuato della proprietaria, due cartoni di sigarette, per un valore complessivo di diverse migliaia di euro.
La mattina dopo il presunto furto i carabinieri si sono recati nel locale per effettuare i rilievi di rito e raccogliere la testimonianza della titolare, apparsa subito piuttosto nervosa di fronte agli interrogativi che le venivano posti dagli investigatori. «Possiamo vedere le immagini registrate dal circuito di videosorveglianza? », hanno chiesto i carabinieri all’esercente. Che ha risposto in maniera a dir poco elusiva, quasi tentando di deviare il discorso e distogliere dal loro obiettivo gli investigatori.
La donna ha poi tentato di far desistere i carabinieri dall’intenzione di perlustrare il magazzino nel seminterrato. «C’è buio, la luce non funziona», ha farfugliato la proprietaria rivolta ai militari dell’Arma. In cantina gli uomini del Radiomobile hanno trovato, celati sotto un cumulo di foglie secche, i due cartoni di sigarette che, nel racconto della donna, erano stati rubati. La proprietaria del locale, a quel punto, è capitolata, senza cercare scuse: ha spiegato ai militari di trovarsi in difficoltà economiche e di aver tentato di far leva sull’assicurazione per recuperare un po’ di liquidità. Le è andata male.
Appena poche ore prima, peraltro, un commerciante udinese aveva tentato un’analoga messinscena con le stesse intenzioni: anche questo secondo caso è stato smascherato nell’arco di una mattinata dai carabinieri del Nucleo operativo Radiomobile.
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