Si tuffano nel Natisone: ragazza batte la testa e finisce in ospedale

Incuranti del divieto di balneazione, come del resto tantissimi altri frequentatori del Natisone, e soprattutto del pericolo dei tuffi nel fiume dalle rocce della forra, un ragazzo e una ragazza si sono lanciati dall’alto nelle acque di Premariacco Beach, luogo frequentatissimo durante la bella stagione.
L’“atterraggio”, però, non è andato come previsto: i due hanno cozzato l’uno contro l’altro e ad avere la peggio, nell’impatto, è stata la giovane.
Fortuna ha voluto che sul posto, come detto sempre molto affollato, ci fossero anche in quel momento diverse persone, fra cui alcuni volontari guardaparco, figura recentemente istituita dall’Associazione Parco del Natisone (con il placet del Corpo di polizia locale dell’Uti del Natisone) per vigilare sul rispetto delle regole che disciplinano la frequentazione delle rive del corso d’acqua, dove l’abbandono di immondizia è purtroppo frequentissimo e dove si registrano molti altri comportamenti non consentiti, fra cui, appunto, la pratica di tuffi.
Proprio alla vigilia dell’incidente dla presidente del sodalizio, Claudia Chiabai, aveva tracciato un elenco delle criticità riscontrate nel primo weekend di attività, includendo nel novero l’abitudine di tanti a salire sulle rocce del Natisone per saltare in acqua.
Fortunatamente le conseguenze dell’accaduto non sono di particolare gravità: subito allertati dai guardaparco, i sanitari del pronto soccorso sono giunti tempestivamente e hanno prestato alla ragazza le prime cure, per poi trasferirla per ulteriori accertamenti al pronto soccorso dell’ospedale di Udine.
Sulla spiaggia anche i vigili del fuoco, una pattuglia dei carabinieri della Compagnia di Cividale e il sindaco di Premariacco, Roberto Trentin, che venuto a sapere dell’infortunio ha voluto recarsi in loco per acquisire informazioni precise sull’episodio. E alla luce della vicenda si conferma davvero preziosa la presenza dei guardaparco, cui spetta un ruolo di sensibilizzazione e, nel contempo, di controllo di quanto accade lungo il Natisone, per poi segnalare le problematiche riscontrate alla polizia locale (cui competono gli eventuali interventi sanzionatori).
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