Si recupera casa Majer L’edificio storico sarà centro culturale

Gino Grillo / PALUZZA
È stato affidato allo studio dell’architetto Domenico Romano di Tolmezzo l’appalto dell’incarico professionale per la realizzazione del progetto definitivo ed esecutivo, attività di direzione dei lavori e coordinamento della sicurezza. Sarà lui a restaurare e immaginare il rilancio di “Casa Majer” a Casteons di Paluzza.
«Si tratta – esordisce il primo cittadino di Paluzza, Massimo Mentil – del recupero e salvaguardia di uno degli edifici storici del paese, datato attorno al 1700. Una delle abitazioni più antiche della nostra comunità cui si aggiunge la ricchezza di una particolare architettura, che l’abbandono dello stabile da parte dei tanti proprietari e la mancata manutenzione degli ultimi tempi, non hanno scalfito, come il suo valore». L’importo dei lavori, per l’acquisizione dell’edificio che entrerà a far parte del patrimonio comunale e per la sua messa in sicurezza, prevede un investimento di 300 mila euro, somma che è già stata finanziata dalla Regione. E così “Casa Majer” come nelle intenzioni dell’amministrazione comunale paluzzana, diventerà un rinnovato contenitore per iniziative di carattere culturale, anche per i giovani. «La struttura per noi – prosegue il sindaco – ha un valore inestimabile. Le prime mosse saranno quelle della messa in sicurezza per evitare eventuali ulteriori segni di degrado. Seguirà poi la fase forse più impegnativa, quella che ci porterà a dover risolvere le questioni burocratiche relative agli espropri». Sindaco e giunta si dicono fiduciosi e contano comunque di riuscire ad aprire il cantiere entro l’inizio del prossimo anno. «L’iter burocratico credo sarà snello – continua Mentil –. Esiste già una progettualità, grazie a un piano di fattibilità, già approvato, per cui i passi verso il progetto definitivo e le gare di appalto delle opere non dovrebbero trovare impedimenti».Il recupero di “Casa Majer” è un passo importante per l’amministrazione, seppur sia una consuetudine per il Comune dell’alta valle del But far rivivere vecchi edifici. «Salvare queste opere – conclude Mentil – significa salvare la nostra storia e la nostra identità ». —
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