Si prevede di chiudere il 2019 col più 20 per cento di fatturato

MANIAGO. Lionsteel è un’azienda in crescita sul fronte di organico e fatturato. Le stime di quest’anno parlano di chiudere il 2019 con un più 20 per cento. «Il primo semestre si è concluso alla grande – hanno fatto sapere i fratelli Pauletta –. Il secondo non terminerà con lo stesso tasso di crescita, ma la stima parla di chiudere il 2019 con un aumento del fatturato di circa il 20 per cento. Anche quest’anno l’organico è cresciuto: ora in azienda lavora una trentina di persone».
Lionsteel spinge pure sull’acceleratore della tecnologia. «Abbiamo continuato ad acquistare nuovi macchinari di fresatura e affilatura, ma anche apparecchiature per l’ufficio metrico, per permettere un maggiore controllo della qualità dei pezzi prodotti – hanno aggiunto –. Abbiamo un buon programma di investimenti pure per il 2020: ci siamo presi, comunque, qualche mese per capire meglio la situazione macroeconomica mondiale. Ci sono parecchi segnali di crisi, anche se non ancora arrivati in Lionsteel, sui quali bisogna fermarsi a riflettere». In diversi settori, infatti, da mesi si sta registrando una brusca frenata sui mercati: ne è prova pure l’aumento della richiesta delle industrie di accedere agli ammortizzatori sociali.
«Stiamo continuando a potenziare i software aziendali per migliorare la gestione organizzativa, come una vera impresa 4.0», hanno concluso i Pauletta. Lionsteel è una realtà che ha saputo anche fare sistema: fa parte, infatti, di Mikita (Maniago innovation knives Italy), la prima rete d’impresa che riunisce aziende con l’obiettivo di creare una filiera evoluta che sostenga la forza qualitativa del made in Friuli e in particolare il made in Maniago. Oltre a Lionsteel, Oreste Frati-Coltellerie Fox, Tecnocut e Mercury, quattro delle aziende più importanti e storiche del Maniaghese, che insieme vantano oltre 200 anni di esperienza. —
G.S.
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