Si lavora per riaprire il valico con la Slovenia

Cave del Predil: la Forestale ha tagliato un centinaio di piante sulla 54. Ancora problemi per i telefoni

TARVISIO. Due squadre - con quattro specialisti l'una -, del Corpo forestale dello Stato di Tarvisio sono entrate in azione ieri supportate da mezzi meccanici, per ripristinare la sicurezza della viabilità della strada statale 54, nella tratta che va dal lago di Cave del Predil al Passo del Predil, valico chiuso ormai dal 31 gennaio in seguito alle grandi nevicate.

Fra i loro compiti, in particolare, c’era quello di liberare dalla neve le strutture metalliche di contenimento a monte della strada e, sopratutto, provvedere a rimuovere gli alberi gravanti sul tratto stradale e la cui presenza era motivo di pericolo. «È stato fatto un gran lavoro - ha commentato l'amministratore della Foresta di Tarvisio Patrizio Terlicher -: oltre a sgomberare le nevi incombenti, sono state abbattute un centinaio di piante per circa 50 metri cubi di legname, che è stato accumulato a valle». L’intervento in sostegno all'Anas, proseguirà anche questa mattina; quindi, alle 13, sarà effettuato il sopralluogo, dopo di che sarà deciso s'è sarà possibile riaprire la strada come sollecitano anche il sindaco del confinante comune sloveno di Bovec (Plezzo) e i parlamentari della vicina repubblica.

Fra i disagi che le grandi nevicate hanno causato nel Tarvisiano c’è sicuramente anche quello legato alla mancanza del segnale della telefonia mobile, in particolar modo nelle frazioni. «Sono passati ormai 15 giorni da quando si sono verificate le abbondanti precipitazioni - lamenta il sindaco di Tarvisio Carlantoni -, ma il segnale di Vodafone e Tim è molto debole o inesistente nelle frazioni di Cave del Predil e Fusine in Valromana. Ricordo che già tempo fa avevamo segnalato ai gestori del servizio il problema del segnale straniero, che, essendo più potente di quello nostro, spesso prevale, con la conseguenza che i residenti delle due frazioni si trovano a utilizzare una tariffa in roaming, come se stessero chiamando dall’estero, con le maggiorazioni che ovviamente ne conseguono».

Di un tanto si era interessato anche l’Anci, ma la situazione non è migliorata. A ciò si aggiunga che nella zona di Fusine Laghi, a oggi non c’è più nemmeno la copertura della telefonia fissa, lasciando in isolamento le attività lì localizzate.

Giancarlo Martina

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