Si è spento Sergio Pegoraro storico gestore del bar Al Ponte

Cordoglio per la scomparsa, all’età di 89 anni, di Sergio Pegoraro, noto esercente pordenonese. In molti lo ricordano dietro il bancone del bar “Al ponte” di via Nuova di Corva: aveva una parola per tutti e tutti lo stimavano.

A diciotto anni l’ingresso in una professione che gli avrebbe regalato numerose soddisfazioni, ma anche non pochi crucci. Aveva cominciato a lavorare come commesso barista al bar “Dalla Silvia” in via Nuova di Corva, divenendone successivamente gestore per vent’anni. In questo periodo ricorda il figlio Vittorino, presidente della sezione provinciale dell’Associazione nazionale carabinieri e direttore della sicurezza alla Pordenone Pedala, aveva accolto nel bar gli sfollati dopo le due alluvioni, offrendo loro ospitalità: «Apriva il locale alle 5, aspettando le corriere che portavano al lavoro i pendolari dei paesi vicini, preparando il caffè e il grigio verde, che sarebbe divenuto famoso. Il bar era un punto di incontro fisso tutte le mattine: veniva pagato a fine mese, quando riscuotevano la paga». Chiusa l’esperienza in via Nuova di Corva, Sergio Pegoraro si trasferì in via Cappuccini, rilevando una fiaschetteria. Venne l’occasione di aprire un bar in via Nuova di Corva, dopo il ponte, e non si fece scappare l’occasione. Chiamò il locale “Al ponte” e il bar divenne ben presto un punto di ritrovo sociale, ma fu anche fonte di dispiaceri. «Dopo pochi anni cominciò la sua odissea – ricorda il figlio – Gli fu tolto il passaggio e fu costretto a chiudere l’attività. Papà è sempre stato un cittadino modello, non ha mai protestato, ma vedere i suoi diritti calpestati lo lasciava perturbato. Mi diceva sempre: “Rispetta tutti e il tempo sarà galantuomo”».

I funerali di Vittorino Pegoraro saranno celebrati sabato, alle 16, nella parrocchiale di Corva di Azzano Decimo: venerdì verrà recitato un rosario in suffragio.