Si è spento monsignor Pecile

Si è spento mercoledì pomeriggio all’ospedale di Udine, dove era ricoverato a causa dell’aggravarsi delle sue condizioni di salute monsignor Domenico Pecile, 88 anni, vescovo emerito di Latina-Terracina-Sezze-Priverno.
Era nato a San Vito di Fagagna il 9 ottobre 1922 ed era uno dei pochi vescovi friulani, anche se la sua “carriera” all’interno della chiesa si era svolta in buona parte fuori regione. Una terra d’origine, quella friulana, alla quale monsignor Pecile era sempre rimasto legato come ricordano con affetto i suoi compaesani. «Nonostante i suoi numerosi impegni ad altissimo livello – hanno commentato ieri alcuni sanvitesi – monsignor Pecile faceva spesso ritorno in paese per far visita ai parenti rimasti qui e a noi fedeli. Era rimasto molto legato alle sue origini, alla sua terra e con lui era sempre bello condividere il piacere di parlare, di raccontarsi».
Il vescovo emerito era nato proprio nel cuore del paese, in via San Daniele, a pochi passi dalla chiesa parrocchiale. In paese vive tuttora il fratello Abbondio con la moglie. Un altro fratello, Nello, è sacerdote, mentre il quarto, Giancarlo, è purtroppo scomparso ancora giovane. I familiari di monsignor Pecile gli sono stati particolarmente accanto, soprattutto nell’ultimo periodo della malattia. Era rientrato in Friuli da circa tre anni, ed era ospite della Fraternità sacerdotale, proprio a causa dell’aggravarsi delle sue condizioni di salute, al termine di una lunga e prestigiosa carriera ecclesiastica.
Ordinato infatti presbitero l’11 luglio del 1948, don Pecile approdò a Terracina nel 1955 in qualità di segretario del vescovo friulano di Terracina-Sezze-Priverno sua eminenza monsignor Emilio Pizzoni. A quel periodo risale la sua laurea in diritto canonico conseguita presso l’Università lateranense di Roma. Rientrato a Udine nei primi anni Sessanta, fu cancelliere della Curia arcivescovile e quindi arciprete del duomo. Fu anche vicepresidente del Tribunale ecclesiastico del Triveneto. Tornato, poi, in terra pontina, ricevette l’ordinazione episcopale il 6 gennaio 1984 nella basilica vaticana dal Beato Giovanni Paolo II insediandosi in diocesi il 25 febbraio successivo e, vista l’unificazione delle diocesi di Terracina, Sezze e Priverno e il contestuale trasferimento della sede vescovile a Latina, fu lui il primo vescovo di Latina- Terracina-Sezze-Priverno. Nel 1991 fu lui ad accogliere a Latina il pontefice Giovanni Paolo II nel centesimo anniversario della nascita di Santa Maria Goretti, patrona dell’Agro pontino.
Fu vescovo fino al 1998, quando si dimise per sopraggiunti limiti d’età: fu dunque nominato vicario capitolare della Basilica romana di San Giovanni in Laterano. A San Vito di Fagagna tornava di frequente, non appena i suoi impegni prima e la sua salute poi glielo concedevano: è stato spesso lui a somministrare la Cresima ai ragazzi del luogo e la comunità lo ricorda anche in occasione del 50° di don Mario Tavano. In tanti, perciò, attendono di partecipare ai funerali che saranno celebrati domani mattina in Duomo dall’arcivescovo Andrea Bruno Mazzocato.
Raffaella Sialino
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