Si è spenta Lia Pilosio, l'ultima delle “sorelle Kessler” di Udine

UDINE. Erano soprannominate “le Kessler di Udine”. Enza ci aveva lasciato cinque anni fa. Lia Pilosio, 86 anni, se n’è andata venerdì. Da fine gennaio era ricoverata al Santa Maria Della Misericordia, poi trasferita alla Quiete.
Lia ha nutrito fino all’ultimo la speranza di tornare a casa, purtroppo si è dovuta arrendere alla malattia che l’aveva colpita solo due mesi fa e, nella solitudine comune a tante persone in questo periodo, se n’è andata.
In quei lunghi giorni di degenza era sempre rimasta in contatto telefonico con Gianni, il suo parrucchiere di fiducia e Giovanna, gli amici più cari che le sono stati sempre accanto da quando era rimasta sola nel suo appartamento che aveva condiviso con l’amata sorella Enza.
Lia era una persona riservata, ma altruista, molto disponibile e pronta alla battuta, di mentalità giovane, aperta alle novità, la sua compagnia era piacevole. Questa sua affabilità derivava anche dal fatto che era stata per 40 anni la commessa storica del negozio di casalinghi Trangoni per cui conosceva tutta Udine e Udine era la sua famiglia.
Per tanti anni aveva svolto attività di volontariato alla Quiete andando ad aiutare gli anziani nei momenti dei pasti. La morte della sorella Enza era stato un duro colpo: vivevano in simbiosi.
Da quel giorno la loro abitazione non era più la stessa. Sembrava molto più triste anche la zona del centro studi, dietro casa loro: i giovani studenti non riuscivano più a strapparle un sorriso.
Tra le passioni di Lia Pilosio c’era l’arte. Amava frequentare le mostre delle gallerie udinesi. E poi c’era il canto: quando era in vita Enza, nel 2016, avevano partecipato a un concorso organizzato da Radio Birichina.
Tutti in città conoscevano le sorelle Pilosio, sorelle ma non gemelle nonostante andassero vestite sempre uguali con colori sgargianti, accessori pure coloratissimi, in pendant rossetto e smalto per le unghie.
Lia e Enza erano poi apprezzate per il sorriso, la cordialità e la positività che riuscivano a trasmettere: avevano una parola gentile per tutti. Dalla scomparsa di Enza, come si diceva, Lia si era un po’ spenta. Le mancavano le loro passeggiate sempre a braccetto lungo le vie del centro.
«Dispiace che queste figure così emblematiche che ricordo con affetto non ci siano più, – afferma il sindaco Pietro Fontanini –. Persone da imitare nel loro modo di porsi verso i giovani e i cittadini, improntato sempre alla serenità e all’ottimismo.
In questo periodo la loro gentilezza e il loro sorriso siano un ricordo, un esempio e uno sprone per aiutarci a superare il pessimismo che purtroppo dilaga nel momento in cui stiamo vivendo».
La data e l’ora dell’ultimo saluto a Lia Pilosio non sono ancora state definite.—
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