Si canta Faccetta nera, accuse a scuola

Il fatto contestato è accaduto alla “Lozer” di Torre. L’Anpi chiede chiarimenti all’istituto su un docente e sul programma

PORDENONE. Bufera sulla scuola media Giuseppe Lozer di Torre, dove è stato intonato il canto “Faccetta Nera”, uno dei tanti inni fascisti degli anni Trenta del Novecento che esalta la guerra imperialista d’aggressione all’Etiopia. Fra gli studenti c’era il nipote di un sindacalista della Cgil e il caso, in breve, è divampato.

Nel quartiere di Torre, neanche durante il ventennio, il regime fascista riusciva a far cantare i propri inni retorici e guerreschi. Anzi, soprattutto le operaie e gli operai dei cotonifici, imperterriti, continuavano a cantare “Bandiera Rossa” e a scioperare, malgrado carcere e confino, legnate e olio di ricino rifilati loro dai fascisti e, in molti casi, restituiti con gli interessi.

Torre, durante tutto il 2011, ha festeggiato il secolo della sua “Casa del Popolo” e diverse iniziative hanno interessato proprio la scuola “Giuseppe Lozer”. Mostre libri, proiezioni e dibattiti hanno riproposto i fatti, conosciuti come le “Barricate di Torre”, quando alla metà di maggio del 1921 la popolazione, guidata dai leader Pietro Sartor e Tranquillo Moras, dai capilega e dagli amministratori comunali socialisti, si era opposta, armi alla mano, sulle barricate, all’invasione squadristica del quartiere.

Mario Bettoli, “L’Innominato”, comandante partigiano della Resistenza in quella Destra Tagliamento che poi è diventata la nostra provincia, decorata con medaglia d’oro al valor militare per il contributo dato alla lotta di liberazione dal nazifascismo, a nome dell’Anpi che presiede, ha inviato alla dirigente scolastica della Lozer una richiesta di chiarimenti. «Venuto a conoscenza – ha scritto Bettoli – che presso codesta istituzione scolastica, per iniziativa del professor Ficetola Raffaele, degli studenti hanno cantato la canzone dal titolo “faccetta nera”, (…) chiede su quali basi pedagogiche e culturali venga utilizzato un simile contenuto canoro e se le stesse stiano all’interno del piano di studio dell’istituto”.

Bettoli ha chiesto anche anche «quali iniziative intenda intraprendere, il corpo docente, per riportare all’interno del dettato costituzionale l’intervento educativo del professore citato». Infine «l’Anpi si riserva – valutata la risposta della dirigente dell’istituto – di intraprendere le opportune iniziative pubbliche e di far intervenire le istituzioni politico – amministrative figlie della Costituzione repubblicana».

Il presidente dell’Anpi ha informato dell’accaduto la Cgil e nella lettera inviata alla scuola “Lozer” non ha mancato di sottolineare che «la Carta costituzionale italiana ha bandito la ricostituzione del partito fascista e delle relative manifestazioni, mentre il quartiere di Torre ha visto il sacrificio di diversi martiri per contrastare la dittatura del ventennio».

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