Sfida tra Soramel e Marchetti e il braccio di ferro tra i “nemici” Boem e Riccardi

I due leader locali sponsor delle candidature di centrosinistra e centrodestra Dovranno fare i conti con l’alternativo Ganzit, che punta sulla qualità della vita
Di Paolo Mosanghini

di PAOLO MOSANGHINI

Entrambi cattolici e centristi. Amici mai.

Da ragazzi assessori comunali nel loro amato paese (uno è stato anche sindaco) ma con ambizioni politiche che li hanno condotti a Trieste. E nel palazzo regionale i sogni politici continuano a essere coltivati.

Vittorino Boem e Riccardo Riccardi appoggiano, rispettivamente, uno lo schieramento di centrosinistra (candidato Alberto Soramel) l’altro quello di centrodestra (candidato Fabio Marchetti). Domenica si confronteranno per guadagnarsi il municipio di Codroipo, la seconda città della provincia dopo Udine. Non vogliono essere definiti due rivali, ma è inevitabile che vengano individuati come i rappresentanti del potere in casa.

Boem è democratico, Riccardi forzista. Alleati quando si tratta di portare acqua al Comune dove sono nati. Riccardi è del capoluogo e ha 54 anni, Boem di Goricizza e di anni ne ha due in meno.

Per entrambi l’ascesa politica è cominciata, come accadeva ai tempi del pentapartito, dal basso: consiglieri comunali prima, assessori poi. Il poco più che ragazzo Riccardo fu chiamato in giunta dal democristiano Pierino Donada che già vide in lui – vista la laurea in architettura e la specializzazione in trasporti – l’uomo dei cantieri, gli affidò così urbanistica e lavori pubblici dal ’90 al ’92. Nel ’97 lasciò l’assemblea cittadina per dedicarsi alla carriera. Un passaggio all’ufficio stampa della Regione Friuli Venezia Giulia, il tempo di diventare giornalista professionista, poi l’ingresso in Autovie Venete fino alla salita a numero uno: prima responsabile del coordinamento strategico, poi direttore del Marketing e delle relazioni esterne; dal 2001 direttore dell’Area produzione, pochi mesi dopo direttore generale e per finire direttore generale operativo. Con questa qualifica dal 2008 è in aspettativa per fare il potente assessore della giunta di Renzo Tondo. Ricorda sempre che da tecnico ha seguito la A28, la porta autostradale di Latisana, la Villesse-Gorizia; da politico la Terza corsia dell’A4. Una parentesi l’ha avuta anche in Provincia dove nel ’97 è stato assessore di Marzio Strassoldo (erano i tempi di Alleanza nazionale) chiamato a risolvere più di qualche nodo ambientale relativo alle discariche.

Una formazione invece più umanistica quella di Boem, pure lui nel Medio Friuli è un importante riferimento. Da consigliere a assessore nella giunta comunale di Giancarlo Tonutti per occuparsi di cultura e servizi sociali; di area prodiana aderì all’Asinello, confluì nella Margherita, poi fu eletto sindaco di Codroipo per dieci anni. Entrambi segno zodiacale cancro: Riccardi è nato il 9 luglio del ’62, Boem il 3 luglio del ’64.

L’ex sindaco dopo aver concluso il secondo mandato è tornato a fare il suo lavoro: impiegato specializzato nei controlli di gestione. Quindi l’elezione in Regione nelle liste del Pd.

Se Marchetti perderà, qualcuno, dentro il centrodestra, cercherà di far passare l’eventuale sconfitta come un limite dell’eventuale corsa di Riccardi a presidente della Regione; il suo nome infatti circola per il 2018 non solo per Trieste ma anche per la candidatura a sindaco di Udine dove abita da 15 anni. Va detto che Codroipo è sempre stata governata dal centrosinistra tranne che negli ultimi 5 anni. Nel 2011 non c’era il doppio turno e la sinistra era divisa. Oggi, invece, Riccardi ha fatto il tessitore riuscendo nel miracolo di tenere insieme l’intera coalizione.

Stesso compito è toccato a Boem. Raccontano che quando il centrosinistra ha cominciato a sfilacciarsi dall’alto sia arrivato un invito all’ex sindaco: fare presto e chiudere la coalizione.

Nel 2013 hanno ottenuto a Codroipo un migliaio di preferenze a testa, Boem qualche decina in più.

Il punto d’unione potrebbe essere il vicepresidente della Regione Sergio Bolzonello. Riccardi ci va d’accordo, Boem ha più feeling con lui che con Debora Serracchiani.

Due storie e due persone completamente diverse. Riccardi dice di Boem: «Ha fatto diligentemente il suo lavoro di sindaco, con pregi e difetti». Boem dice di Riccardi: «Ha un’abile capacità nella gestione degli strumenti del potere». «Non è una partita tra me e lui», dice l’uno. «Sbaglia chi vuole vederci in contrapposizione», ripete l’altro. Ma tant’è.

Vero o no? Mario Banelli, già assessore provinciale Pds ed ex presidente dell’Asp Moro (altro centro di potere codroipese) nominato proprio dal sindaco Boem, qualche settimana fa ha affermato: «Il centrodestra vuole che Codroipo si riduca a un califfato». Una frase forse detta alla nuora perché la suocera intenda.

Domenica Soramel e Marchetti, nonostante le benedizioni politiche, dovranno fare i conti con il terzo nome: Graziano Ganzit. Un civico, “alternativo”, attento all’agricoltura e all’ambiente che nella sua presentazione scrive: «Nelle ultime legislature ho provato a dare una mano, dopo essere stato interpellato dai due sindaci, ma sono stati capaci solo di far perdere tempo. È vero che la difesa dell’ambiente non è la loro battaglia, ma in generale non hanno il coraggio di prendere decisioni», un colpo a Boem e uno a Marchetti. «Ho preso la decisione di candidarmi, per dare una svolta radicale e ripristinare il prima possibile la qualità della vita dei codroipesi», promette.

E domenica i codroipesi sceglieranno il sindaco e la qualità della vita che desiderano.

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