Serracchiani: «Non c’è alcun problema con Franceschini»

La presidente Fvg sui temi nazionali sconfessa Zanda: non tireremo a campare fino al 2018
Foto Palazzo Chigi/Tiberio Barchielli/LaPresse 29 10 2016 Roma, Italia Politica Manifestazione PD in Piazza del Popolo per il Sì al referendum Nella foto: un momento della manifestazione DISTRIBUTION FREE OF CHARGE - NOT FOR SALE - Obbligatorio citare la fonte ©LaPresse/Palazzo Chigi/Tiberio Barchielli
Foto Palazzo Chigi/Tiberio Barchielli/LaPresse 29 10 2016 Roma, Italia Politica Manifestazione PD in Piazza del Popolo per il Sì al referendum Nella foto: un momento della manifestazione DISTRIBUTION FREE OF CHARGE - NOT FOR SALE - Obbligatorio citare la fonte ©LaPresse/Palazzo Chigi/Tiberio Barchielli

UDINE. «I vertici del partito sono assolutamente consapevoli del momento difficile, ma anche convinti che la soluzione da adottare non sia quella indicata da Zanda».

Intervistata dal quotidiano romano “Il Messaggero” sui temi nazionali, la numero due del Partito democratico Debora Serracchiani, sgombera il campo dall’ipotesi di proseguire con un governo di responsabilità fino a fine legislatura e andare al voto nel 2018.

La direzione Dem ha già detto la sua. Serracchiani la ribadisce: «Il Pd non si presterà, come accaduto nel recente passato, a essere l’unico sostegno di un Governo istituzionale di cui gli altri non vogliono fare parte».

E’ per un Governo con tutti il Partito democratico. Per fare le cose ordinarie, arrivare ad approvare una nuova legge elettorale (condizioni permettendo) oppure andare al voto dopo il pronunciamento della Consulta sull’Italicum.

Serracchiani sottoscrive la scaletta dettata da Matteo Renzi durante l’ultima, difficile, direzione nazionale. «Concordo con quest’impostazione. Noi abbiamo fatto la nostra parte e ora tocca agli altri partiti impegnarsi e garantire una soluzione condivisa alla crisi», afferma la presidente del Fvg che torna poi con il pensiero alla sera del 4 dicembre.

A Renzi che rassegna le dimissioni dopo il trionfo del “No” al referendum costituzionale. «Non è stato un bel momento vedere le scene di esultanza di alcuni nostri dirigenti, mentre il premier del loro partito si dimetteva».

Quanto a Franceschini, che i rumors vogliono in lizza per il ruolo di premier, Serracchiani assicura che non è lui il problema di Renzi. «Non c’è nessun problema con Dario o con altri. Ci siamo chiariti. E il mandato che è stato affidato alla nostra delegazione nelle consultazioni al Quirinale è molto chiaro».

La salita al Colle del Pd è in programma per oggi. Terza e ultima, quanto decisiva, giornata di consultazioni per il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Dopo le più alte cariche dello Stato, gli esponenti del gruppo misto e la Lega Nord, tocca a Forza Italia, Movimento 5 Stelle e Partito Democratico.

I nomi più gettonati per il dopo Renzi sono quelli di Gentiloni, Padoan e appunto Franceschini. Serracchiani alza le mani. «Il dominus delle consultazioni è Mattarella e sarà lui a trarne le conclusioni».

Dal futuro del Governo a quello del Pd. La vicesegretaria ieri ha cristallizzato il suo auspicio in un tweet commentando l’Amaca di Michele Serra dedicata alla posizione espressa dall’ex sindaco di Milano Giuliano Pisapia, sul futuro del Pd che vorrebbe veder giocare «in un campo più progressista».

«Fare politica di centrosinistra è costruire progetti per cambiare insieme il mondo in cui viviamo - cinguetta la presidente del Fvg -. Pisapia ha già dimostrato di saperlo fare». La discussione interna al partito di maggioranza relativa procede turbolenta.

L’ultima bordata arriva dal presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, che chiede le dimissioni di Renzi da segretario del Pd. Gli risponde - da Trieste - Gianni Cuperlo: «Il problema non è individuare capri espiatori per quello che è accaduto».

«Dobbiamo guardare in faccia la realtà e ascoltare quello che ci ha detto il Paese con un voto che è stato anche politico e che è andato al di là della riforma costituzionale. C'è bisogno - aggiunge - di una discussione molto seria dai toni rispettosi ma anche sinceri, perché così il Pd non funziona e dobbiamo ricostruire il rapporto col Paese, che in certi momenti è sembrato spezzarsi».

Nessun problema per Cuperlo il doppio ruolo rivestito da Debora Serracchiani. «Sta svolgendo bene il suo compito di presidente della Regione, il lavoro di questa Giunta va sostenuto, così come le le riforme realizzate e quelle in cantiere. Dopodiché esercita anche un ruolo politico, di vicesegretaria del partito. Credo - conclude l’esponente della minoranza Dem - il problema non sia il doppio incarico di Serracchiani come non lo è individuare un capro espiatorio in Renzi».

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